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CANTONEStop al Fogazzaro: «Che percorso seguiranno quei ragazzi nei prossimi mesi?»

04.04.19 - 18:00
Confermata la revoca da parte del DECS, Tiziano Galeazzi rilancia la questione della validità dei diplomi: «Una domanda ancora senza risposta»
Tipress (archivio)
Il deputato UDC ha presentato due atti parlamentari sul caso delle maturità "light"
Il deputato UDC ha presentato due atti parlamentari sul caso delle maturità "light"
Stop al Fogazzaro: «Che percorso seguiranno quei ragazzi nei prossimi mesi?»
Confermata la revoca da parte del DECS, Tiziano Galeazzi rilancia la questione della validità dei diplomi: «Una domanda ancora senza risposta»

LUGANO - Conclusa l’inchiesta amministrativa, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha comunicato oggi di aver revocato totalmente e in modo immediato l’autorizzazione ad esercitare - in qualità di scuola media superiore privata - all’Istituto Fogazzaro di Lugano.

Il caso delle cosiddette "maturità light"- sollevato inizialmente da un articolo di Tio.ch/20minuti - era giunto sui tavoli del Consiglio di Stato nell’agosto dello scorso anno a seguito di un primo atto parlamentare presentato da Tiziano Galeazzi. Una «prima segnalazione», commenta oggi il deputato UDC da noi contattato, che «ha permesso di capire che qualcosa non stesse andando per il verso giusto» e dalla quale si è in seguito sviluppato un filone d’inchiesta, sia in Ticino che nella vicina Penisola.

Alcune importanti domande restano però orfane di una chiara risposta. A febbraio - rispondendo ad una seconda interrogazione del deputato Galeazzi - il Governo e in particolare il DECS avevano preannunciato possibili provvedimenti (tra i quali proprio il ritiro dell’autorizzazione oggi formalizzato). Restava invece poco chiaro quale potesse essere il destino dei diplomi conseguiti qualora le autorità scolastiche italiane avessero espresso una nuova valutazione negativa sulla conformità delle modalità d’esame.

Quel «pensiero» rimane vivo, ci spiega Galeazzi, che tutt’oggi si chiede cosa succederà in Ticino (e in Svizzera) se in Italia l’autorità preposta dovesse decidere di invalidare i titoli di studio in questione. Un pensiero che si articola in due direzioni. Da una parte ci sono i datori di lavoro che - «senza nulla togliere alle competenze dei singoli» - si troverebbero di fatto ad annoverare nella propria forza lavoro dipendenti sprovvisti dei titoli di studio richiesti. Dall’altra ci sono invece i giovani attualmente impegnati negli studi superiori, che rischiano concretamente di ritrovarsi in un limbo improvviso: «Che percorso dovranno seguire questi ragazzi nei prossimi mesi?». Cosi come coloro che avrebbero dovuto recarsi a Pomigliano D'Arco quest'anno. Domande conclude il deputato UDC, per le quali una risposta non è ancora stata scritta.

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