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TICINOL'Unia incontra il Governo, il sindacato: "Timori sul futuro di Agie"

26.02.09 - 16:30
Tipress
L'Unia incontra il Governo, il sindacato: "Timori sul futuro di Agie"

BELLINZONA - "Abbiamo incontrato la direttrice Sadis per informare il Governo su quello che sta succedendo all'Agie". Rolando Lepori, rappresentante dell'Unia si è recato oggi, insieme a una delegazione sindacale, per informare il governo sulla vertenza tra l'azienda del gruppo Fischer e l'Unia. Sindacato che ha chiesto alla direttrice del Dipartimento dell'Economia e delle Finanze "di fare valere il suo peso soprattutto per quanto riguarda la preoccupazione circa il futuro di Agie".

Un'azienda che nel Locarnese rappresenta una delle realtà più importanti a livello occupazionale, economico e sociale. Come ha spiegato Lepori, i timori per il futuro dell'azienda metalmeccanica con sede a Losone  si basano sulla constatazione di una costante erosione nel corso degli anni del numero di addetti. "Dobbiamo capire se Agie ha futuro o è destinata a scomparire - ha dichiarato Lepori - e noi chiediamo che il gruppo Georg Fischer informi il Governo sulle intenzioni dell'azienda sul piano industriale in Ticino. Negli ultimi 15 anni Agie è passata da migliaia di dipendenti a neppure 400. Vari tipi di lavorazioni sono stati delocalizzati verso Ginevra ed è interesse di tutto il cantone Ticino riuscire a mantenere un'importante sito industriale che ha un prodotto proprio e non è un terzista, come lo è il grosso delle industrie del Canton Ticino. Inoltre non dobbiamo scordare l'importanza dell'indotto che Agie crea a livello regionale e cantonale. Se scompare un attore economico di questo tipo, evidentemente i riflessi diretti sulla popolazione e sull'occupazione si ripercuotono su tutto il cantone". 

Per quanto riguarda invece il capitolo dei licenziamenti Lepori ha spiegato che il Governo ha preso atto dell'azione sindacale di Unia che mira al reintegro dei 42 lavoratori in esubero: "Il Consiglio di Stato ci ha fatto capire che il Governo non ha posto prioritaria la richiesta di far ritirare i licenziamenti decisi da Agie, in quanto non fa parte dei suoi compiti. Come sindacato noi continueremo la nostra azione, indipendentemente da quanto potrà fare il governo".

L'azione sindacale continua, nonostante la direzione continui a tenere chiusi i suoi cancelli. L'Unia contesta l'operato dell'Agie, in quanto il piano sociale elaborato dall'azienda "parte dal presupposto che le persone toccate dal provvedimento saranno dapprima pagate dalla disoccupazione e soltanto in un secondo tempo potranno beneficiare di una partecipazione finanziaria dell'Agie". In altre parole il sindacato Unia chiede che "se vi è un piano sociale, esso deve essere finanziato dall'azienda e non dalla cassa disoccupazione".

Un ultimo punto importante riguarda il rifiuto della direzione dell'azienda di dialogare con i sindacati e di riconoscere le RDP (Rappresentanze del Personale) quali interlocutori unici per trovare una soluzione per i dipendenti in esubero. Rolando Lepori ha ricordato che "le RDP hanno conferito al sindacato Unia a livello nazionale il mandato di discutere con la direzione sui licenziamenti e il piano sociale. "Questo accordo è stato sancito tra le parti in quanto Agie deve rispettare i termini del contratto nazionale vigente per i lavoratori metalmeccanici. Il problema sta nel fatto che Agie non ne vuole sapere di rispettare questo contratto e ha messo sotto pressione le rappresentanze del personale. Questo è un contenzioso interno tra direzione e RdP frutto di un calcolo del gruppo Georg Fischer. Gruppo Fischer che sa benissimo che dalle RDP possono ottenere quello che vogliono".

Foto d'apertura: Tipress

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