Cerca e trova immobili

LOSONELicenziamenti all'Agie, parla la direzione: "Ecco la nostra verità"

25.02.09 - 13:29
Ti Press
Licenziamenti all'Agie, parla la direzione: "Ecco la nostra verità"

LOSONE - Dopo la manifestazione di venerdì scorso davanti ai cancelli dell'Agie resta aperta la vertenza tra il sindacato Unia e la ditta del gruppo Georg Fischer. Unia chiede ai vertici della ditta di Losone di ritirare i licenziamenti che mercoledì scorso sono stati notificati a 42 dipendenti. Il sindacato rimprovera alla Agie di avere licenziato persone con 40 anni di servizio senza prevedere un adeguato piano sociale che includa la possibilità di un prepensionamento. Un altro motivo di scontro riguarda il rifiuto della direzione di incontrare i delegati sindacali spingendo quest'ultimi a chiedere l'intervento del Governo. L'esecutivo cantonale riceverà domani i delegati sindacali di Unia per colloqui in cui si chiederà l'intervento della maggiore istanza politica cantonale.

Ivan Filisetti, direttore dello stabilimento Agie informa che per i collaboratori più anziani è previsto un piano sociale che è stato discusso dalle Rappresentanze del Personale direttamente con la direzione, mentre sono previsti indennità in funzione degli anni di servizio effettuati e dell'età dei collaboratori al di sotto dei 61 anni. Sulla possibilità di un incontro tra i vertici di Agie e Unia il direttore ritiene che non vi sia molto spazio.

Direttore, a che punto siamo con la vertenza Agie? Ci sono delle novità?
"Novità non ce ne sono se non quelle ufficiali già comunicate. Il 18 febbraio scorso abbiamo consegnato le lettere ai 42 interessati. Circa la metà saranno prepensionati, mentre gli altri vengono licenziati, i dettagli di questa proporzione saranno stabiliti dal piano sociale".

Il fatto che vi si contesta è che avete licenziato persone con 40 anni di servizio senza prevedere un piano sociale...
"Questa affermazione non è corretta. Il piano sociale c'è e interesserà i prepensionati in primis. Anche per le persone licenziate  è in discussione  un'indennità in funzione degli anni di servizio effettuati e della loro età. Inoltre ci siamo attivati per ricollocarli nel mondo del lavoro sia prendendo contatto con società esterne sia con i nostri fornitori e la nostra rete di conoscenze".

Queste persone si sentono depresse e si chiedono i motivi del licenziamento dopo 40 anni di servizio...
"Siamo intervenuti sulle funzioni cosiddette indirette. Indirette perché riguardano funzioni non direttamente collegate all’attività produttiva quindi  ricerca, sviluppo  marketing ed indiretti di produzione. Per i collaboratori diretti cioé produttivi cerchiamo di salvaguardare i posti attraverso l'introduzione dell'orario ridotto. I lavoratori produttivi inseriti nel provvedimento, sono stati toccati in quanto alcuni prodotti sono venuti meno".

Un altro problema è che sui 42 licenziati sono soltanto 6 i frontalieri...
"Nelle nostre valutazioni non sono stati considerati criteri di provenienza geografica. Non si vogliono fare, soprattutto in questi frangenti già molto spiacevoli, delle discriminazioni. Abbiamo comunque rispettato il rapporto presente in azienda fra i collaboratori frontalieri e residenti che è di circa il 15-20%, va inoltre ricordato che proprio negli indiretti la presenza di personale residente è molto più forte. Va tenuto presente, per correttezza, che l'impatto del licenziamento per un lavoratore frontaliere di 40-45 anni è più grave rispetto a quello che ha un lavoratore che abita in svizzera. Il frontaliere non può accedere alla cassa integrazione".

Non è che questi lavoratori vi costavano troppo?
"No, assolutamente. La riduzione come già spiegato sopra è stata fatta analizzando le funzioni indirette e non i costi".

Come vanno le commesse?
"La situazione permane estremamente critica. Siamo molto preoccupati. Fino a settembre 2008 l'andamento degli ordini è stato in linea con quanto previsto. Nell'ultimo trimestre invece sono precipitati gli ordini. Gennaio e febbraio sono decisamente poco rassicuranti".

I sindacati giovedi incontreranno il Governo. Con i sindacati stabilirete un punto di contatto?
"Innanzitutto quanto è stato detto finora dai sindacati noi non lo condividiamo. I sindacati hanno avuto una collaborazione aperta con le nostre rappresentanze interne. Rappresentanze interne che hanno chiesto che a trattare con la direzione fossero loro in primis".

Come mai?
"Durante tutti questi anni le nostre rappresentanze hanno sempre e, comunque, trovato un accordo con la direzione. Gli interessi dei lavoratori sono sempre stati rappresentati dalle rappresentanze interne (RDP) e anche in questo frangente le RDP hanno discusso direttamente con l’azienda. E' quindi volontà delle RDP di continuare la trattativa direttamente  coinvolgimento il sindacato se lo riterranno opportuno".

Le RDP cosa vi hanno chiesto?
"Le RDP ci hanno chiesto di spingere di più sui prepensionamenti, che possono partire dai 61 anni in avanti. Da parte nostra abbiamo cercato di mettere sulla lista degli esuberi le persone più vicine all'età del pensionamento in quanto la rdp interna ci ha spinto ad adottare questa opzione, purtroppo però non è stato possibile rispettare al 100% questo parametro".


p.d'a.

Foto d'apertura: Ti press

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE