Matteo Pronzini interpella il Consiglio di Stato circa il futuro della fondazione luganese specializzata in cardiologia
BELLINZONA - Nelle ultime settimane è ripreso il dibattito sul futuro del Cardiocentro. Proprio sul destino della fondazione luganese, specializzata in cardiologia, si interroga pure Matteo Pronzini (MPS) che, a tal proposito, interpella il Consiglio di Stato.
«È da almeno tre anni - scrive - che la fondazione presieduta da Giorgio Giudici ha ripetuto a più riprese di non volersi conformare a quanto previsto nella convenzione in scadenza alla fine del 2020 secondo la quale la fondazione dovrebbe sciogliersi e il Cardiocentro diventare parte integrante dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC)».
«Il dibattito attuale sul futuro del Cardiocentro - spiega Pronzini - non può essere considerato un problema di interpretazione di una convenzione, né tantomeno l’oggetto di una trattativa tra il Governo e la fondazione Cardiocentro. Le implicazioni di questa discussione hanno un carattere politico di fondo e investono la politica sanitaria del Cantone, nonché la pianificazione ospedaliera cantonale. Non si capisce bene a nome di chi, e investito di quale autorità, il Governo stia negoziando con la fondazione Cardiocentro, facendo proposte e controproposte che nessuno lo ha autorizzato a fare».
«Tutti temi - prosegue il deputato MPS - sui quali la parola spetta non al Governo, ma al Gran Consiglio ed eventualmente ai cittadini e alle cittadine di questo Cantone».
Alle luce di queste considerazioni Pronzini pone al Governo i seguenti interrogativi: