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BELGIOEcco perché il terzo kamikaze non si è fatto esplodere all’aeroporto

22.04.16 - 14:22
Non è stato, come a suo dire, un atto volontario
Ecco perché il terzo kamikaze non si è fatto esplodere all’aeroporto
Non è stato, come a suo dire, un atto volontario

BRUXELLES - Il terzo terrorista presente all'aeroporto di Bruxelles non si è fatto esplodere. Il motivo? Il caos creato dalle prime esplosioni. Lo rivelano i giornalisti di  La Dernière Heure, che hanno potuto visionare le immagini a circuito chiuso di Zaventem.

Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui hanno portato a termine il loro compito quel tragico 22 marzo. Secondo il video, dopo la prima esplosione avvenuta alle 7.57, Mohamed Abrini è stato invece allontanato dalla sua valigia - contenente il materiale esplosivo - travolto dalla fiumana di gente che ha iniziato a correre. Nel filmato si vedrebbe l’uomo nel tentativo di recuperare sua borsa, invano. Infine lo si vede abbandonare l’aeroporto, seguendo la stessa direzione delle persone in fuga.

L'uomo non ha quindi rinunciato volontariamente a commettere l’attentato, come aveva dichiarato alla polizia belga. Aveva infatti sostenuto, in particolare, che era stato costretto dai fratelli El-Bakraoui a entrare nel taxi che li aveva portati all’aeroporto.

È stato inoltre possibile verificare, sempre grazie alle immagini, che i tre attentatori non hanno scelto a caso dove posizionarsi per farsi esplodere. Si sono fermati rispettivamente di fronte ai check-in dei voli per Israele, Russia e Stati Uniti.

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