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LUGANODon Tamagni non voleva più dargli soldi, ma lui insisteva: condannato ed espulso dalla Svizzera

09.03.22 - 12:25
Il 27enne faceva leva sui sentimenti del sacerdote. E lo istigava a sottrarre soldi a familiari, enti e parrocchia
tipress
Don Tamagni non voleva più dargli soldi, ma lui insisteva: condannato ed espulso dalla Svizzera
Il 27enne faceva leva sui sentimenti del sacerdote. E lo istigava a sottrarre soldi a familiari, enti e parrocchia

LUGANO - Soldi. Molti soldi. E li ha utilizzati principalmente per giocare d’azzardo, ma anche per pagarsi l’affitto della casa, il matrimonio e un food truck. Si tratta di quasi 500’000 franchi, che tra il 2016 e il 2021 un giovane ventisettenne cittadino italiano si è fatto dare da don Samuele Tamagni.

Oggi il giovane è stato condannato a una pena detentiva di 20 mesi, sospesa con la condizionale, e all’espulsione dalla Svizzera per cinque anni. Lo ha deciso la Corte delle Correzionali, presieduta dal giudice Mauro Ermani, approvando la pena proposta dal procuratore pubblico Daniele Galliano. L’imputato è stato così riconosciuto colpevole di istigazione all’appropriazione indebita, ottenimento illecito di prestazioni di un’assicurazione sociale o dell’aiuto sociale, esercizio illecito della prostituzione. «Sorprende la banalizzazione delle proprie responsabilità da parte dell’imputato» ha detto il giudice.

I soldi provenivano, nei primi tempi, dal patrimonio personale del sacerdote. Ma una volta che questo era stato eroso, don Samuele Tamagni aveva cominciato a sottrarli ai genitori, alla Parrocchia e alla Fondazione Tamagni. E li chiedeva anche agli stessi fedeli.

Lo faceva, come si legge nell’atto d’accusa, spinto dal ventisettenne con cui aveva intrecciato una relazione sentimentale. Anche nel momento in cui il sacerdote aveva deciso di non assecondare più le sue richieste, il giovane - oggi patrocinato dall’avvocato Maurizio Pagliuca - aveva continuato a insistere, facendo leva sui suoi sentimenti. E anche sul desiderio di don Samuele Tamagni di aiutare il prossimo.

Il sacerdote aveva anche tentato di chiudere i contatti attraverso una diffida e bloccando il suo numero di telefono. Ma il ventisettenne aveva continuato ad assillarlo, inviandogli centinaia di mail o cercandolo a casa sua.

Ora per l’imputato si prospetta un futuro all’estero. Probabilmente, come ha detto in aula, si recherà dai genitori a Napoli. «E imparerò a occuparmi di me stesso».

II sacerdote condannato a 33 mesi - Nel corso della mattinata è stato condannato anche don Samuele Tamagni. Nei confronti del sacerdote è stata decisa una pena detentiva di 33 mesi, di cui sei da espiare, per appropriazione indebita, truffa, amministrazione infedele, riciclaggio di denaro e falsità in documenti.

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