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Parla lo zio Danilo Gobbi che si dice ottimista, ma anche realista
AIROLO - Al Caseificio del Gottardo tutti attendevano il nonno di Norman Gobbi. La pressione, però, è tanta. Così ha preferito rimanere a casa in attesa dei risultati. "Sente un po' la pressione, sia per l'emozione che perché tutti lo vogliono conoscere", ci racconta lo zio Danilo Gobbi chiamato a rappresentare la famiglia ad Airolo.
Un po' di agitazione - "Sono fiero e orgoglioso per dove è riuscito ad arrivare Norman. Ovviamente c'è un po' di agitazione". Queste sono le ore delle speranze che, qui in Valle, si preferisce tenere per sé. "Di solito sono ottimista, ma anche realista. Le ultime informazioni che arrivano da Berna sono un po' così, ma non si sa mai".
Un ragazzo come gli altri - I famigliari vedendolo crescere non potevano immaginare le emozioni che Norman Gobbi gli avrebbe regalato oggi. "A parte il fisico che si capiva già dove andava a parare", scherza lo zio, "era un ragazzo normale, con le stesse passioni e che praticava le stesse attività degli altri ragazzi qui in Valle". Caratterialmente "è sempre stato piuttosto pacato, anche se ogni tanto esce il nostro Dna".
Una famiglia di radicali - Gobbi, racconta lo zio, ha sposato le Lega dei ticinesi prestissimo, già da adolescente. "La famiglia, invece, era liberale. Anzi, mio padre ieri ricordava che i Gobbi appartenevano all'ala radicale". Tanto che, verso la fine dell'Ottocento, un trisavolo partecipò a una agitazione dei liberali.
Un'ascesa costante - C'è stato un momento in cui si è capito dove sarebbe arrivato? "Non c'è stato un clic particolare. È stata da subito un'ascesa rapida ma costante. Ha iniziato in Consiglio comunale poi ha ricevuto sempre più responsabilità".
Importante per la Leventina - L'attesa è viva nel Nord del Ticino. "La Leventina è stata rappresentata spesso in Consiglio federale, ma è sempre emozionante per tutti", racconta Danilo Gobbi. Che, come il nonno, vive anche personalmente la pressione. "Io frequento spesso la Valascia e mi conoscono in molti, ogni volta mi fermano per scambiare qualche parola su Norman".
