Cerca e trova immobili

SVIZZERA«Ora sotto con gli sgravi fiscali»

10.06.18 - 14:44
Le reazioni di partiti e associazioni dopo la votazione sulla Legge federale sui giochi in denaro
Keystone
«Ora sotto con gli sgravi fiscali»
Le reazioni di partiti e associazioni dopo la votazione sulla Legge federale sui giochi in denaro

BERNA - Sgravi fiscali per poter mettere a disposizione da subito un'offerta allettante. È quanto chiede la Federazione svizzera dei casinò alla luce del chiaro "sì" sulla legge sui giochi in denaro.

«Sono molto positivamente sorpreso» dall'ampiezza del risultato, ha detto all'ats il presidente dell'associazione e consigliere agli Stati Beat Vonlanthen (PPD/FR). Non si tratta di una legge per i casinò, bensì di un testo che garantisce più denaro alla collettività e una maggiore protezione dei giocatori, ha precisato.

I casinò, che ora potranno proporre giochi anche online, hanno bisogno di denaro come impulso iniziale, ha detto Vonlanthen, rivendicando una riduzione delle imposte del 50% per quattro anni.

Il settore si augura inoltre un'entrata in vigore rapida della nuova legislazione in materia. Secondo le stime del parlamentare, una volta che ciò sarà accaduto, nel giro di pochi mesi si sarà pronti a offrire le novità che oggi si apprestano a ricevere il definitivo via libera.

Risultato sorprendente - Il netto "sì" sorprende anche i sostenitori del testo. «Ci attendevamo uno scrutinio positivo, ma non un consenso di tali proporzioni», ha detto il direttore di Loterie Romande Jean-Luc Moner-Banet.

Bisogna cessare di mettere in discussione il modello attuale, al quale gli svizzeri hanno mostrato attaccamento una volta di più, ha affermato Moner-Banet, non nascondendo la propria soddisfazione. I cittadini vogliono un'offerta moderna e socialmente responsabile, ha poi aggiunto.

«È la terza volta in vent'anni che il popolo dice di volere giochi in denaro attrattivi e che contribuiscano a scopi di utilità pubblica», ha continuato Moner-Banet. Inoltre, secondo il direttore di Loterie Romande, associazione che copre la Svizzera francese (quella tedesca è gestita da Swisslos), il presunto blocco di internet lamentato dagli oppositori era una chiara esagerazione. A suo avviso, quella imposta dalla legge è semplicemente una giusta protezione.

Da parte sua, il presidente di Loterie Romande Jean-René Fournier ha dichiarato alla RTS di essere contento del fatto che il denaro non sia tutto in politica. Il riferimento è al finanziamento fornito da piattaforme straniere di giochi online al campo del "no" per la campagna di votazione.

Comitato referendario deluso - Serpeggia delusione tra le fila del comitato referendario che si opponeva alla legge sui giochi in denaro, per la quale è ormai alle porte una netta approvazione. Il blocco dei siti internet stranieri non serve a nulla, ha protestato il consigliere nazionale Philippe Nantermod (PLR/VS) interpellato dall'ats.

Per il parlamentare, ora si tratterà di verificare l'efficienza del testo e sarà interessante vedere se la Confederazione riuscirà a recuperare il denaro diretto verso le offerte in linea non autorizzate.

A suo dire, la polemica sull'origine del finanziamento della campagna dei contrari non cambia nulla sul problema di fondo, anche perché la metà dei fondi in mano ai favorevoli proveniva dai casinò, che per la maggior parte sono di proprietà di gruppi stranieri. In ogni caso, ha messo in evidenza Nantermod, vi era un'enorme sproporzione di mezzi e risorse fra i due campi: i fautori del "sì" avevano a disposizione 3 milioni di franchi, quelli del "no" mezzo milione.

Anche il copresidente dei Giovani Verdi svizzeri Kevin Morisod ha espresso la propria frustrazione per l'assenza di incertezza alle urne. L'opinione pubblica è stata senza dubbio influenzata dalla paura di perdere un miliardo di franchi destinato ad AVS, cultura e sport, ha messo in risalto l'ecologista.

Morisod ha anche rivendicato "garanzie in materia di prevenzione dalla dipendenza dal gioco". Concretamente, i Giovani Verdi vogliono che Cantoni e Confederazione finanzino le campagne di protezione a questo proposito e una commissione di esperti indipendenti per assicurarne la neutralità.

«Il blocco della rete non ha scaldato i cuori» - Il tema del blocco della rete non ha fatto presa sui cittadini. Così commenta la sconfitta alle urne Andri Silberschmidt, presidente dei Giovani PLR e copresidente del comitato referendario che si opponeva alla legge sui giochi in denaro, approvata oggi dagli svizzeri.

Il comitato, oltre che dai giovani liberali-radicali formato anche da Giovani Verdi Liberali e Giovani UDC, era uno dei tre creati per contrastare il testo sostenuto da Consiglio federale e Parlamento. Esso aveva raccolto le firme necessarie per sottoporre il tema a votazione federale.

Silberschmidt non dà lunga vita alla nuova legge, che ritiene insufficiente per combattere il mercato nero dei giochi non autorizzati. Interrogato dall'ats, ha affermato di essere convinto che chi ha utilizzato fino a questo momento le offerte di siti online stranieri, d'ora in poi illegali, difficilmente vi rinuncerà passando a quelle consentite.

A influenzare il risultato, danneggiando il campo del "no", sono state a suo dire le discussioni sui finanziamenti esteri giunti alla campagna dei contrari. «Ci è stata richiesta trasparenza, ma non è stato così per la nostra controparte», si è lamentato Silberschmidt.

Anche secondo Lucian Franzini, copresidente dei Giovani Verdi e membro di un secondo comitato contro la LGD, l'argomento del blocco della rete non ha suscitato la sperata mobilitazione pro "no" fra gli aventi diritto di voto. «L'argomento resta pertinente per il futuro, dovremo valutare come trattarlo», ha detto l'ecologista.

Economiesuisse "scettica" - L'introduzione per la prima volta di blocchi di rete su internet suscita molto scetticismo in seno a economiesuisse. Ora che ciò è stato permesso, il passo verso una censura in altri ambiti, come per esempio il commercio online, è presto fatto, sostiene in una nota l'associazione commentando il "sì" uscito dalle urne sulla legge sui giochi in denaro.

È importante che gli ambienti politici non accettino tali richieste, prosegue il comunicato. «I blocchi di rete costituiscono un mezzo di isolamento e sono altamente pericolosi per un'economia aperta e moderna come quella della Svizzera», ha affermato Monika Rühl, presidente della direzione di economiesuisse, citata nella nota.
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE