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SVIZZERAProcesso per l'omicidio Lucie, l'imputato non vuole essere internato

28.02.12 - 13:09
Il 28enne ha definito l'atto "bestiale e terribile" e vuole diventare "una persona migliore"
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Processo per l'omicidio Lucie, l'imputato non vuole essere internato
Il 28enne ha definito l'atto "bestiale e terribile" e vuole diventare "una persona migliore"

UNTERSIGGENTHAL - Nel processo all'omicida di Lucie, aperto stamani a Untersiggenthal (AG), l'imputato ha raccontato le circostanze dell'uccisione della ragazza alla pari nel marzo del 2009. Il 28enne ha definito l'atto "bestiale e terribile". Egli non vuole essere internato: vuole diventare "una persona migliore" e auspica una misura terapeutica stazionaria.

L'accusato, reo confesso, ha descritto l'omicidio in maniera calma e oggettiva. Pochi giorni prima del delitto egli si era accorto che non poteva continuare ad abusare di droga e alcool. Quindi aveva chiamato il suo assistente alla riabilitazione e ammesso di aver ripreso a consumare stupefacenti. Il giorno prima di incontrare Lucie, il giovane si è recato in una clinica per la disintossicazione, ma visto che era giunto in ritardo, l'appuntamento era stato rinviato.

In tribunale il 28enne non ha saputo spiegare numerosi dettagli dell'omicidio. Ad esempio non sa perché ha colpito tanto forte il capo di Lucie con un manubrio per il sollevamento pesi, né perché sul cadavere della ragazza vi fossero tracce di sperma e di urina.

Tra i due non vi è stata una lite, ha proseguito l'imputato. Lucie si è accorta che le riprese fotografiche con cui era stata attirata nell'abitazione del giovane erano solo un inganno. Il fatto di essere stato scoperto lo ha reso "aggressivo". Ha quindi cercato di buttare fuori dall'appartamento la 16enne. Quest'ultima è però rientrata per parlargli. Quindi egli l'ha uccisa. Il giovane ha dichiarato che "mi dispiace con tutto il cuore. Penso quasi ogni sera a quanto successo".

Come unico teste si è poi espresso un terapeuta del carcere di Lenzburg (AG), dove il 28enne sta scontando un'esecuzione anticipata della pena. Stando al terapeuta, dapprima l'accusato non ha mostrato alcun dispiacere e ha assunto un "atteggiamento fatalista" riguardo al delitto. Al contempo ha cercato di capire meglio se stesso e ha ammesso di avere un rapporto difficile con le donne.

Anche in prigione il giovane non ha smesso di consumare droghe: due volte è risultato positivo ai test sulla cannabis, ha spiegato il terapeuta. Nelle ultime settimane si è inoltre rifiutato di consegnare un campione di urina. In aula l'imputato ha ammesso di aver fumato canne in carcere, spiegando che è facile ottenere marijuana in prigione.

A causa del grande interesse il processo davanti al Tribunale distrettuale di Baden (AG) si tiene nella sala comunale di Untersiggenthal. In aula c'è una cinquantina di giornalisti, tuttavia computer portatili e cellulari sono vietati. Presenti anche i genitori della vittima e la donna di Pfäffikon (SZ) che nel 2009 ospitava Lucie come ragazza alla pari. Una ventina di spettatori non ha trovato posto nella sala.
 

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