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Se il tiro al bersaglio si fa... con le star

Lanciare oggetti agli artisti, magari anche ferendoli, è la tendenza dell'estate. Come mai? C'entrano i social, ma non solo.
Lanciare oggetti agli artisti, magari anche ferendoli, è la tendenza dell'estate. Come mai? C'entrano i social, ma non solo.

«Provate a lanciare qualcosa sul palco e vi uccido” ha detto, con un pizzico di ironia, la cantante Adele durante uno dei suoi concerti al Caesarìs Palace Hotel & Casino di Las Vegas. “Avete notato-ha aggiunto parlando al pubblico-che ultimamente le persone hanno dimenticato le buone maniere ai concerti ed hanno iniziato a tirare cose sul palco?». Il messaggio, insomma, suonava molto chiaro ed invitava le persone dal desistere dall'aderire alla moda di lanciare oggetti sul palco. Sembra, infatti, che non si possa più assistere all'esibizione di un cantante senza che quest'ultimo venga bersagliato da oggetti di qualsiasi tipo, con risultati che vanno dal divertente al catastrofico passando per il pericoloso.

Bebe Rexha/InstagramBebe Rexha, mostra su Instagram la sua ferita causata dal lancio di un cellulare.

Dal cellulare, passando per... un'urna fino ai sex toys

Il 18 giugno scorso, ad esempio, la cantante statunitense Bebe Rexha è stata colpita in pieno viso da un telefonino lanciato da un fan durante un suo concerto a New York. Allontanatasi dal palco dolorante, il giorno dopo la cantante ha condiviso una sua foto con l'occhio livido e la scritta “I'm good”, citando un suo successo. Nonostante tutto, ci sarebbe da aggiungere, considerato il fatto che, per nulla pentito, il giovane lanciatore di cellulari, il ventisettenne Nicolas Malvagna ha confessato di aver proprio voluto centrare l'artista «perché pensava che sarebbe stato divertente». Un episodio simile è capitato, lo scorso luglio, alla cantante country Kelsea Ballerini che è stata colpita in pieno volto da un braccialetto lanciato da uno spettatore. La cantante ha dovuto abbandonare dolorante il palco e quando è riapparsa ha invitato le persone presenti a non lanciare oggetti sul palco.

Se l'episodio citato sembra già grave che dire di P!nk che, durante un suo recente concerto a Londra, si è vista recapitare sul palco un sacchetto contenente delle ceneri? «Sono di mia madre» ha urlato soddisfatto il fan mentre l'artista, visibilmente scossa, confessava di essere rimasta senza parole. Sempre Pink è stata anche omaggiata di una forma di formaggio brie. L'omaggio culinario è poi diventata una specie di tradizione ai concerti del noto cantante inglese Harry Styles, a cui sono stati lanciati dei nuggets di pollo che l'artista, dopo averci riso su, ha elegantemente rifiutato dicendo di essere vegetariano. Un conto, però, sono i morbidi bocconcini di pollo ma che dire delle dure caramelle alla frutta Skittles che possono diventare potenzialmente pericolose? Per tentare di arginare tale fenomeno è dovuta intervenire la stessa azienda produttrice che ha pregato i fan di non lanciarle sul palco durante i concerti.

Ben più pruriginoso è stato il regalo fatto al rapper statunitense Lil Nas X, che durante il suo concerto all'European Lollapalooza di Stoccolma ha visto atterrare sul palco un sex toys a forma di vagina che ha suscitato l'ilarità dei presenti, cantante compreso. Se in alcuni casi è possibile farsi una risata su quanto accaduto, capita che la situazione sfugga di mano. La cantante Cardi B, ad esempio, dopo essere stata colpita da un bicchiere pieno d'acqua lanciato da un fan, ha scagliato contro lo stesso il proprio microfono rendendo necessario l'intervento del servizio di sicurezza. L'episodio è sintomatico del malessere che inizia a serpeggiare tra gli artisti che si sentono vulnerabili ed esposti a delle ingiustificate aggressioni.

 
Imago/Panama Pictures
P!nk, durante un concerto. La cantante Usa è diventato uno dei bersagli più popolari.

 Un inarrestabile fenomeno

Il lancio degli oggetti da parte dei fan sta diventando un fenomeno inarrestabile e anche preoccupante visti i numerosi incidenti occorsi ai cantanti presi di mira. Come dichiarato dal presidente e Ceo della Recording Academy Harvey Manson Jr. tale modo di comportarsi «è una cosa deludente perché, in genere si pensa che la musica unisca le persone, e i cantanti e gli artisti facciano sentire bene, uniti e rilassati. Vedere persone così arrabbiate da cercare di fare del male a qualcuno che si esibisce è triste e un po' inquietante». Dello stesso tenore la dichiarazione di Todd Dukes, che si occupa del servizio di sicurezza di tanti artisti famosi, che si è detto allarmato «dalla mentalità dei fan in questo momento».

La moda di lanciare oggetti sul palco ha origini antiche, basti pensare agli ortaggi che venivano lanciati all'indirizzo degli attori teatrali in segno di insoddisfazione, o dei peluche e reggiseni tirati sul palco in cui si esibivano le boy band del momento. Il cantante inglese Tom Jones, ad esempio, aveva confessato, a tal proposito, di aver collezionato un enorme quantitativo di slip da donna che «a volte mi distraevano dalla performance». Certo, David Bowie venne colpito all'occhio da un lecca-lecca e gli Oasis si videro recapitare sul palco un pesce, ma si trattava di casi isolati e senza gravi conseguenze. Attualmente, invece, si assiste a un moltiplicarsi di aggressioni nei confronti degli artisti sul palco e non ci si può non chiedere la motivazione di questo preoccupante fenomeno. Oltre a essere colpite dagli oggetti lanciati sul palco, non è raro, infatti, che i cantanti vengono aggrediti direttamente da fan particolarmente esagitati sfuggiti dalla sorveglianza del servizio di sicurezza.

 

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Il Covid che ci ha resi maleducati

Come riferito da Elle in un suo recente articolo, secondo alcuni studiosi dell'Università di Calgary, in Canada, si tratterebbe di una sorta di sindrome, denominata Post- Pandemic Rudness (maleducazione post-pandemica), che avrebbe origine dalla rabbia sociale esplosa dopo la pandemia. Secondo questa ricerca, citata anche dal giornale Nss Magazine, sempre persone soffrono di una sorta di invidia sociale e sono frustrate dal successo raggiunto dagli artisti che ammirano ma nei confronti dei quali sono anche profondamente invidiose.

I social media sembrano aver annullato la distanza tra le persone comuni e le persone famose che vengono quindi prese di mira a volerle riportale su di un piano di normalità privandole di quell'aurea di miticità dovuta al loro essere persone famose, ricche e privilegiate. Oltre al senso di frustrazione che ha pervaso la nostra società, a motivare il lancio degli oggetti sul palco ci sarebbe anche la carica adrenalinica «che ci spinge ad agire in modo impulsivo e irrazionale» pur di instaurare una sorta di rapporto con il proprio idolo.

Come detto da Lucy Bennet, dell'Università di Giornalismo di Cardiff, in Inghilterra, durante un'intervista con la Bbc, «sembra che alcuni di questi spettatori a volte cerchino di attirare l'attenzione del musicista o dell'artista in generale, lanciando qualcosa per farsi notare, che permetta al fan di distinguersi tra gli spettatori e di essere parte del mostrarsi». Per la studiosa, il lanciare oggetti sul palco permette alle persone di sentirsi fisicamente partecipi al concerto specialmente dopo che, a causa della pandemia, le manifestazioni artistiche e musicali sono state sospese per molto tempo.

 

IMAGO / Cover-ImagesHarry Styles, dal vivo.

«Disumanizzati dai social»

Dello stesso avviso è anche Corey Taylor, frontman degli Slipknot che si è detto convinto che tale situazione trovi origine nel dilagare dei social media. «Gli artisti non sono più considerati come persone. Anche se in realtà è sempre stato così ma, almeno, si veniva valutati come esseri in carne e ossa. Ora, a causa della sensazione di essere sempre più distaccati dall'esperienza umana, potresti anche essere un distributore di bibite o una cabina del telefono. Sei solo un oggetto ed è così che ti trattano». Per il cantante americano, come riferito in un articolo di Radio Freccia, «tutti vogliono solo parlare di quanto sia sbagliato, ma nessuno vuole parlare del perché».

Questo succede perché nessuno guarda più l'altro come un essere umano. Non si guarda più l'artista in quel modo e neanche le persone tra di loro (…) le persone cercheranno di ottenere una reazione per poter avere qualcosa da twittare. È solo un gigantesco buco nero che risucchia tutto. Credo che sia stupido”. Il nocciolo della questione, da qualsiasi punto di vista la si voglia vedere, è, come sempre più di frequente accade, l'insana voglia di protagonismo delle persone, convinte che un gesto plateale, anche se a danno di altre persone, le possa consegnare all'effimera gloria del mondo social. È la grande illusione dei social network: farci credere che a ognuno di noi spettino i famosi «quindici minuti di notorietà» mentre, in realtà, si tratta di un processo di disumanizzazione che, a oggi, sembra sempre più pericoloso e irreversibile.


Appendice 1

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Bebe Rexha/InstagramBebe Rexha, mostra su Instagram la sua ferita causata dal lancio di un cellulare.

Imago/Panama PicturesP!nk, durante un concerto. La cantante Usa è diventato uno dei bersagli più popolari.

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IMAGO / Cover-ImagesHarry Styles, dal vivo.