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ITALIA «Amici, come un lager nazista». E alla fine Mediaset querelò Morgan

14.04.17 - 09:21
Per le gravi affermazioni diffamatorie del cantante nei confronti della trasmissione Amici, Mediaset ha deciso di affidarsi agli avvocati
«Amici, come un lager nazista». E alla fine Mediaset querelò Morgan
Per le gravi affermazioni diffamatorie del cantante nei confronti della trasmissione Amici, Mediaset ha deciso di affidarsi agli avvocati

MILANO - Tanto tuonò che alla fine si arrivò alla carte bollate. Morgan in questi ultimi giorni ne ha dette di tutti i colori contro la trasmissione “Amici” (leggi gli articoli allegati). Ha definito Maria De Filippi «la strega di Biancaneve», ha scritto e detto che i  «i ragazzi sono manipolati», che è una trasmissione televisiva finta dove  tutto è montato, e ha definito il programma «un lager», in cui i ragazzi «sono trattati come degli schiavi».

Insomma ce n’è abbastanza per far arrabbiare i vertici di Mediaset, i quali hanno deciso di affidarsi agli avvocati: «Abbiamo dato mandato ai nostri legali di agire nei confronti di Marco Castoldi, in arte Morgan, per le gravi affermazioni diffamatorie rilasciate contro la Società negli ultimi giorni».

Maria De Filippi: «Non voglio fango sui miei programmi» - Maria De Filippi dal canto suo ha diffuso un comunicato stampa che recita così: «Fino ad ora resisto nell’intento di non farmi influenzare dalle nefandezze che, come da altri previsto, sono uscite puntualmente dalla bocca di Morgan continuo a pensare a lui come ad un uomo pieno di doti elevate e rare e non voglio mortificare la mia intelligenza, entrando in ‘lite’ e stilando una lista di accuse. Annoierei chi le cose già le sa e mi direi da sola alcune ovvietà tipo ‘non lo sapevi prima di invitarlo che Morgan dà sempre fuoco a tutto, per il solo gusto di farlo?’. Si, lo sapevo e come detto, ho sbagliato a credere che dandogli la libertà potesse trovare finalmente modo di far conoscere se stesso e le cose che sa. A me piacciono e avrei voluto condividerle. Però non mi va che nel fango ci finiscano i programmi, chi ci partecipa, il pubblico che magari li segue o i tanti che ci lavorano. Non scrivo poesie, non faccio musica, non suono nessuno strumento, ma non per questo mi sento colpevole. E mentre ribadisco che non faccio tante belle cose, non faccio nemmeno quello di cui annaspando, Morgan ci accusa».
E ancora: «Una settimana fa dichiarava coram populo che Amici è la libertà, che ad Amici ha potuto fare quello che da nessun’altra parte in precedenza aveva mai ottenuto di poter fare e poi ieri invece gridava al complotto, alla macchinazione e alla manipolazione. Noi il male, lui il bene. Però noi siamo sempre noi e qualcosa non torna».

Stash (The Kolors), io ad Amici mai subito pressioni - A difesa di Amici arriva anche la voce di Stash Fiordispino, cantante e leader dei The Kolors, vincitori dell'edizione 2015, che su Facebook è intervenuto rispondendo ai fan in relazione alla sua esperienza: "Nel mio percorso pre-Amici, quando con The Kolors suonavo di tutto per un "pubblico scelto", avevo un mio modo di vedere e fare le cose. Sceglievo i brani, la scaletta, le presentazioni ed ogni cosa volessi. Bene, quando sono stato ad "Amici" è stato lo stesso, anzi meglio... MOLTO MEGLIO! Sono stato supportato in ogni modo affinché venisse fuori il meglio di me e della band senza snaturarci. In sinergia perfetta con la mia amica Elisa, che ha mi ha coadiuvato nell'excursus sacrificando insieme a me molte ore di sonno (abbiamo fatto tante volte le 5 del mattino in sala prove!!!).  Non ricordo neanche un solo episodio, un atteggiamento di pressione o di oppressione subìto da me o da altri che erano lì dentro con me. Certo che se vai a un talent che è anche una scuola, le regole le rispetti. Rispetti quanti lavorano PER te e CON te! Ripeto: MAI stato costretto a fare o non fare qualcosa».

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