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Ozempic e il mito della magrezza a ogni costo

Vero e proprio fenomeno del 2023 i farmaci dimagranti di Novo Nordisk sono una delle mode del momento. Ma le criticità non mancano.
Vero e proprio fenomeno del 2023 i farmaci dimagranti di Novo Nordisk sono una delle mode del momento. Ma le criticità non mancano.

In un mondo sempre più afflitto dal problema dell'obesità, l'enorme successo di una casa farmaceutica specializzata nella sua cura sta riscrivendo gli equilibri economici mondiali.

È il caso di Novo Nordisk, multinazionale danese con sede a Bagsværd, vicino Copenaghen, che opera nel settore farmaceutico, specializzata nella produzione di farmaci contro il diabete, l'emofilia e altre malattie croniche.

Nel 2012, la casa farmaceutica danese ha messo a punto l'Ozempic, un medicinale per il trattamento del diabete che, tra gli effetti collaterali, può portare a una rapida perdita di peso. La notizia si è rapidamente diffusa sui social media, rafforzata dal rapido dimagrimento, legato all'assunzione del farmaco, da parte di personaggi famosi quali, ad esempio, Elon Musk.

Reuters

Magri con un'iniezione, la moda parte dai social

Molti medici, specialmente negli Stati Uniti, hanno iniziato a prescrivere il farmaco anche a persone non sofferenti di diabete per indurre o accelerare la perdita di peso, sfruttando l'effetto dimagrente del principio attivo della semaglutide contenuta nell'Ozempic.

La semaglutide, essendo un antagonista del ricettore Glp-1, aumenta la quantità di insulina prodotta dal pancreas favorendo così il controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Si è però osservato che tale principio attivo ha anche un effetto dimagrante, dovuto a un ridotto introito calorico, a causa di una generale diminuzione dell'appetito.

Per tale motivo, i farmaci che contengono tale principio attivo vengono assunti anche per agevolare il dimagrimento di persone in sovrappeso e non solo. Come spiegato dal dottore Claudio Tubili, direttore UO di Diabetologia dell'Azienda Ospedaliera Camillo Forlanini di Roma, «La semaglutide stimola i ricettori del sistema nervoso centrale che ci danno l'appagamento: nel quotidiano, i pazienti riferiscono meno fame perché sono già sufficientemente gratificati dal pasto».

ReutersIl Wegovy, “figlio” dell'Ozempic.

 

Un“nuovo Viagra” che fa tendenza

Di recente Novo Nordisk ha introdotto sul mercato un nuovo farmaco chiamato Wegovy, contenete anch'esso la semaglutide, ma in quantità maggiori rispetto all'Ozempic perché studiato per il trattamento specifico dell'obesità. Il farmaco, approvato dalla Food and Drug Aministration, l'agenzia americana per la regolamentazione dei farmaci, nel 2021 e dall'Ema nel gennaio del 2022, deve essere assunto su prescrizione medica e tramite una iniezione una volta alla settimana. La cura a base di Wegony è consigliata per persone obese, con un alto indice di massa corporea o, in certi casi, anche a chi, a causa di altre patologie, deve controllare in maniera rigorosa il proprio peso.

Il problema è che, così come capitato per l'Ozempic, anche del Wegony si tende a fare un uso scorretto e la corsa a un dimagrimento rapido e senza fatica ha creato una carenza di scorte di tali medicinali che penalizza chi ne ha realmente bisogno. Su Tik Tok l'hastag #ozempicjourney è un trend social da milioni di visualizzazioni, e lo scorso marzo il New York Magazine ha dedicato la propria copertina proprio al farmaco contro il diabete che ha superato, in popolarità, altri farmaci divenuti di moda quali il Viagra o il Botox.

In barba alla tanto sbandierata 'body positive', ossia una visione inclusiva e non stereotipata della bellezza delle persone, sta tornando di moda l'ossessione per la magrezza e la perdita di peso che induce, persone più o meno famose, a procurarsi farmaci di cui non hanno affatto bisogno al solo scopo di aderire a determinati standard di bellezza.

ReutersMads Krogsgaard Thomsen, CEO della Fondazione Novo Nordisk, mostra una capsula di insulina del 1923.

Gli effetti collaterali (degli altri)

Come tutti i medicinali però, anche l'Ozempic ha degli effetti collaterali che vanno da comuni problemi gastrointestinali, come la nausea e la costipazione, fino a patologie ben più gravi come l'infiammazione del pancreas.

A questo si aggiunge, come già prima ricordato, il fatto che utilizzare un farmaco pensato per la cura di gravi patologie, come è l'obesità, pone in serio pericolo le persone che, invece, ne hanno reale bisogno e che vedono le proprie cure messe in pericolo dalla mancanza di scorte, così come già successo negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia.

La richiesta di questi farmaci è altissimo nonostante i costi molto esosi: negli Stati Uniti un mese di cura costa 1'350 dollari, mentre in Gran Bretagna, dove si stima che un adulto su tre sia obeso, il prezzo si aggira tra i 240 e i 340 franchi. Come scritto dall'Avvenire, Novo Nordisk sta tentando di convincere i governi e le assicurazioni europee a rifondere il costo del farmaco anche se alcune compagnie assicurative, come la Axa Health e Aviva, hanno già risposto alla proposta in maniera negativa. 

Reuters

Una gallina dalle uova d'oro

Rimane il fatto che la straordinaria richiesta di Ozempic e Wegony ha fatto schizzare alle stelle le quotazioni in borsa dell'azienda danese che, venerdì 29 settembre è diventata la società con la più alta capitalizzazione in Europa, pari a 424,7 miliardi, scalzando colossi come la società francese Lvmh che raggruppa nomi come Bulgari, Dior e Louis Vuitton. Le azioni della Novo Nordisk sono aumentate dell'1,1% e il loro valore è raddoppiato nell'arco di un solo biennio.

Come scritto su Wired, la multinazionale danese sarebbe al diciassettesimo posto al mondo tra le società con i più alti profitti, con un aumento delle vendite pari al 157% nella prima metà del 2023, rispetto a quanto registrato l'anno prima. L'enorme successo registrato dall'azienda danese sta condizionando l'intero andamento economico del Paese: come dichiarato al New York Times da Jonas Dan Petersen, consulente dell'Agenzia statistica danese, due terzi della crescita economica della Danimarca sono da attribuirsi al settore farmaceutico, di cui Novo Nordisk è il principale rappresentante.

Nei primi tre mesi del 2023, l'economia danese è crescita dell'1,9%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, di cui l'1,7% per merito del settore farmaceutico. L'enorme richiesta di Ozempic e Wegony ha cambiato anche gli equilibri monetari tra Danimarca e gli altri paesi dell'Eurozona. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno avuto bisogno, per soddisfare la richiesta interna, di convertire una gran quantità di dollari in corone danesi, con un conseguente aumento della richiesta di valuta locale. Ciò ha portato la moneta danese ad accrescere il proprio valore, anche rispetto all'euro. Secondo un accordo con l'Unione europea il tasso di cambio fissato con l'euro non può variare più del 2,25 per cento, mentre le sempre maggiori vendite di farmaci hanno indotto la Banca centrale danese a prendere provvedimenti per ripristinare l'equilibrio tra corone ed euro che rischiava di saltare.

IMAGO / ZUMA Wire

Sempre più obesi...

Il successo di Novo Nordisk, quindi, è dovuto a due ordini di fattori: un aumento globale dell'obesità e, quasi come crudele risvolto della medaglia, il crescente desiderio di aderire a canoni estetici sempre più performanti, ricorrendo a delle scorciatoie esose e, cosa ben più grave, potenzialmente pericolose per la salute. Il fatto che dei farmaci predisposti per la cura di una malattia come l'obesità vengano promossi per inseguire una magrezza da copertina la dice lunga su quanto la nostra società possa confondere la serietà di un problema con la superficialità di un altro.

L'obesità è un emergenza globale il cui tasso di incidenza, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 1975 ad oggi è quasi triplicato. Si stima che nel mondo più di un miliardo di persone siano obese: di queste 650 milioni sono adulti, 340 milioni adolescenti e 39 milioni sono bambini. Continuando di questo passo, l'Oms ha previsto che nel 2025 ci sarà un incremento di altri 167 milioni di persone. L'obesità non solo incide negativamente sulla qualità di vita delle persone, ma ne determina sovente anche la morte. Secondo uno studio pubblicato alcuni anni fa sulla rivista The Lancet, nel 2017 sono morte prematuramente, a causa dell'obesità, quasi 5 milioni di persone nel mondo.

Il sovrappeso patologico, inoltre, aumenta il rischio dell'insorgenza di molte malattie correlate, quali quelle cardiovascolari, il diabete mellito di tipo 2, le malattie respiratorie croniche e gli stessi tumori. Se il record di persone obese spetta alla piccola isola di Nauru, con oltre il 70% della propria popolazione affetta da questa problematica ed il 94,5% in sovrappeso, anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna risultano nella lista dei Paesi con il più alto numero di obesi tra la propria popolazione. In Europa, invece, il problema riguarda in particolar modo Malta, l'Ungheria e la Lituania, con oltre il 26% della popolazione afflitta da obesità.

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... anche in Svizzera

Sono comunque il Portogallo, l'Irlanda e Cipro ad aver registrato la maggior crescita di questo disturbo, dal 1975 a oggi. Anche in Svizzera, così come in tanti altri Paesi al mondo, l'obesità è una malattia sempre più diffusa: si stima che il 42% della popolazione elvetica sia sovrappeso e l'11% affetto da obesità.

Secondo le previsioni dell'Oms, entro il 2030 il 16% della popolazione in Svizzera sarà obesa. La fascia più colpita è quella maschile, di età compresa tra i 20 ed i 65 anni, e a rischio sono anche i bambini. L'obesità è una malattia grave che si cura con un serio piano terapeutico e un radicale cambio di stile di vita. Il messaggio che basti una iniezione per ritrovare la perduta forma fisica è fuorviante e induce, come visto, a una corsa alla consumazione di farmaci non idonei.

Responsabili di questa ennesima moda sono i social media che, ancora una volta, veicolano messaggi sbagliati e potenzialmente pericolosi per la salute di moltissimi utenti che pensano possa esistere l'iniezione dei miracoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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ReutersMads Krogsgaard Thomsen, CEO della Fondazione Novo Nordisk, mostra una capsula di insulina del 1923.

ReutersIl Wegovy, “figlio” dell'Ozempic.

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