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LAMONELa Chiesa Sant'Andrea ritrova lo splendore perso

07.04.24 - 15:38
Inaugurata oggi l'opera di restauro che restituisce alla struttura l'aspetto che aveva nel XIX secolo
TiPress
La Chiesa Sant'Andrea ritrova lo splendore perso
Inaugurata oggi l'opera di restauro che restituisce alla struttura l'aspetto che aveva nel XIX secolo

LAMONE - Con una Messa Solenne presieduta dal Monsignor Vescovo Alain De Raemy e allietata dai "Canterin da Cadempin", si è inaugurato questa domenica il restauro della Chiesa parrocchiale Sant'Andrea di Lamone-Cadempino.

Presenti all'inaugurazione vi erano il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa, il Presidente del Consiglio parrocchiale Sergio Vecchi e il Sindaco di Lamone, Marco Balerna.

L'edificio - Situata a sud dell'abitato, la chiesa di sant'Andrea è un edificio che ha subito trasformazioni sia nel secolo XVII che nel XIX; è stato inoltre restaurato nel 1976-77. A testimonianza di un'antica origine resta il campanile romanico con le nicchie cieche definite da arcatelle. La facciata della chiesa, opera dell'architetto Alessandro Ghezzi (1894), è in stile neoclassico ed è preceduta da un portico con pilastri d'ordine toscano.

Il restauro - L’obiettivo dell'intervento di restauro è stato quello di valorizzare l’apparato decorativo presente in chiesa. Questo era stato molto rimaneggiato nel tempo e ridipinto con prodotti impropri e colori non adeguati.

Per creare un’armonia tra cappelle, dipinti e gli elementi plastici, si è pensato di recuperare una situazione cromatica generale esistente verso la metà del 1800. Sui fondi delle pareti e delle volte, in origine decorate, si è proceduto a una semplificazione, in quanto un recupero dei dipinti originali non era purtroppo più possibile.

È stato invece possibile riproporre gli spazi che erano occupati da cornici modanate nelle lesene e nei sottarchi con al centro dei rosoncini. Un altro recupero possibile è stato quello della decorazione ornamentale della finestra sulla lunetta in controfacciata.

Sui dipinti figurativi è stato realizzato un intervento di conservazione e restauro con una pulitura dell’intenso sporco superficiale, il consolidamento del colore ed un’integrazione pittorica delle perdite delle crepe e delle abrasioni.

Nelle due cappelle laterali con i preziosi stucchi, si è asportata completamente la ridipintura realizzata nella seconda metà del XX sec. con colore sintetico, come anche le pesanti dorature a bronzina applicate in aree non corrette.

Questo intervento ha permesso di riscoprire i colori del 1827 e le tracce delle dorature originali.

I ritocchi delle cadute di colore e degli stucchi restituiscono una visione molto simile alla situazione del XIX secolo.

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