Cerca e trova immobili

CANTONEAbusi sessuali sul figlio: condannato e espulso dalla Svizzera

25.07.23 - 17:11
«In casa ha creato un clima di terrore», così il giudice Mauro Ermani. Il 48enne è stato però prosciolto da diversi capi d'accusa.
TIpress (simbolica)
Abusi sessuali sul figlio: condannato e espulso dalla Svizzera
«In casa ha creato un clima di terrore», così il giudice Mauro Ermani. Il 48enne è stato però prosciolto da diversi capi d'accusa.

LUGANO - Un anno e otto mesi di detenzione sospesi condizionalmente per due anni. Più l'espulsione dalla Svizzera per cinque anni e l'interdizione a vita di esercitare qualsiasi attività professionale o extraprofessionale implicante contatto con minorenni. È questa la pena decisa oggi dalla Corte delle Assise criminali di Lugano per il 48enne kosovaro residente nel Luganese accusato di avere abusato sessualmente di suo figlio minore di 16 anni.

«L'imputato non ha espresso il minimo pentimento», così il giudice Mauro Ermani. «Ha agito con egoismo, fregandosene delle conseguenze che potevano emergere nel toccarsi davanti al figlio». 

L'uomo è stato condannato per ripetuti atti sessuali con fanciulli, ma solo per quanto concerne gli episodi di autoerotismo messi in atto davanti al minore e denunciati da quest'ultimo a ottobre 2020. Il 48enne è invece stato prosciolto, in dubio pro reo, dalle accuse più gravi, che comprendevano una masturbazione che il padre avrebbe praticato al ragazzo mentre gli mostrava un video pornografico. «Questi episodi sono stati denunciati dal figlio solo in una seconda versione, a marzo 2021», sottolinea Ermani, precisando che «in questo lasso di tempo, mentre si alimentava la preoccupazione per la lentezza del procedimento, non si possono escludere inquinamenti».

«Un clima di terrore» - Nulla di fatto anche per quanto concerne l'inganno nei confronti delle autorità relativo all'ottenimento della proroga del permesso F, mentre è stata confermata la ripetuta violazione del dovere d'assistenza o educazione. «Non vi sono dubbi che i figli, chi più chi meno, hanno subito le violenze del padre», afferma il giudice. Il 48enne «ha creato in casa un clima di terrore che ha causato loro danni a livello sia psichico che fisico». 

Nessuna eccezione - E, riguardo all'espulsione: «È vero che in circostanze particolari può essere adottato il caso di rigore, ma in 24 anni passati in Svizzera il 48enne non ha mai lavorato, ha vissuto soltanto di aiuti sociali e accumulato debiti». Per quanto concerne inoltre il suo stato di salute, che per la difesa avrebbe dovuto risparmiargli l'allontanamento dalla Svizzera, Ermani sottolinea che l'imputato stesso ha mostrato noncuranza rispetto ai suoi problemi e non ha mai fatto nulla per migliorare la sua situazione: «Nonostante la sua malattia polmonare ha continuato a fumare spropositatamente».

Per l'accusatore privato, il figlio abusato, è previsto un risarcimento di 2'000 franchi, il resto sarà commisurato dalla giustizia civile. 

L'accusa, lo ricordiamo, aveva chiesto una pena sospesa condizionalmente di due anni e 11 mesi di detenzione, di cui nove mesi da scontare, più l'espulsione dalla Svizzera per otto anni, mentre la difesa aveva chiesto una massiccia riduzione della pena proposta dall'accusa e tentato di evitare l'espulsione.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE