Si è aperto stamattina il processo nei confronti del camionista che nel luglio del 2016 tamponò la vettura in cui persero la vita quattro cittadini tedeschi
LUGANO - Era il 26 luglio del 2016, quando poco dopo mezzogiorno a Quinto una famiglia tedesca perse la vita in un incidente sull’A2. La loro auto era rimasta completamente accartocciata tra due camion. Per loro - padre e madre di quarantatré anni assieme alle due figlie di dodici e otto anni - non c’era stato nulla da fare: il loro rientro dalle vacanze trascorse in Italia si era trasformato in una tragedia.
Il conducente al volante del TIR che con violenza tamponò la vettura della famiglia compare oggi alle Assise correzionali di Leventina, presiedute dal giudice Mauro Ermani e per l’occasione riunita a Lugano, L’uomo, un cinquantaduenne cittadino italiano e romeno che adesso siede su una sedia a rotelle, è chiamato a rispondere di omicidio colposo plurimo e di grave infrazione alle norme della circolazione.
L’accusa, rappresentata dal procuratore pubblico Arturo Garzoni, sostiene che allora il camionista non abbia adattato la sua velocità alle condizioni del traffico. Andando così a tamponare la vettura che era regolarmente ferma in coda. E schiacciandola sotto un rimorchio.
L’imputato è difeso dall’avvocato Stefano Genetelli.