È il valore complessivo degli oggetti rubati dal trio alla sbarra per i furti nel Malcantone
LUGANO – Le loro spedizioni partivano da Torino. Parcheggiavano l’auto a Dumenza, in Provincia di Varese, da dove attraversavano poi a piedi la frontiera elvetica per arrivare in territorio di Astano. Da lì iniziava la ricerca delle abitazioni da derubare. La loro permanenza in Svizzera durava ogni volta due-tre giorni. È così, in sostanza ,che agiva il trio a processo da oggi alla Criminali di Lugano, presiedute dal giudice Rosa Item, per 115 furti nel Malcantone.
I colpi sono stati messi a segno – da tutti e tre, in coppia o singolarmente e assieme ad altre due persone non identificate – nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016. E il trio si è impossessato soprattutto di gioielli e orologi, per un valore complessivo di quasi trecentomila franchi. Nell’atto d’accusa, firmato dal procuratore pubblico Moreno Capella, si parla anche di danni per oltre centocinquantamila franchi.
I tre imputati – cittadini albanesi di 27, 29 e 36 anni, con precedenti analoghi alle spalle – sono difesi dagli avvocati Chiara Buzzi, Véronique Droz Gianolli e Giovanni Maria Fares.