È la condanna inflitta al ticinese che lo scorso maggio in Germania aveva lasciato un foglietto con i suoi dati personali sul parabrezza di un’auto che aveva urtato
LUGANO - Duemila euro da versare a favore di un’associazione impegnata nell’aiuto dei giovani. È la condanna inflitta a Paolo*, trentaduenne del Luganese, che la scorsa primavera era finito nei guai in Germania per aver danneggiato un’auto parcheggiata, lasciando poi sul parabrezza un foglietto con i suoi dati personali (vedi articolo correlato).
La questione era stata risolta dalla sua assicurazione, che nel giro di alcune settimane aveva versato l’indennizzo per la riparazione del veicolo. Ma le autorità tedesche lo avevano comunque accusato di allontanamento non autorizzato dal luogo dell’incidente, proponendo una pena pecuniaria di 1’500 euro e un divieto di circolazione di sei mesi in Germania. Secondo la legge tedesca, il ticinese avrebbe dovuto attendere la proprietaria della vettura (una 75enne delle regione) o in alternativa contattare la polizia. Un foglietto non era quindi sufficiente.
A seguito del suo ricorso contro la decisione delle autorità, di recente la vertenza è finita davanti a una Corte della Pretura di Reutlingen, nelle vicinanze di Stoccarda. E il giudice gli ha proposto due alternative: la pena pecuniaria con il divieto di circolazione in Germania e quindi l’iscrizione al casellario giudiziale oppure la beneficenza. «Mi ha spiegato che la legge l’ho infranta, nonostante il danno sia stato sistemato» ci dice Paolo, al suo rientro dalla Germania. «Essendo residente in Svizzera, il giudice non poteva ordinare il ritiro della patente e nemmeno il servizio civile, quindi mi ha proposto la beneficenza».
Il trentaduenne ha allora optato per la seconda alternativa, anche se si tratta di un importo superiore a quello della pena pecuniaria. «Ma non volevo dare i miei soldi allo Stato» conclude Paolo.
*nome di fantasia