A spiegare la situazione è l'avvocato Andrea Rotanzi, incaricato dalla Federazione di seguire l'inchiesta: «La sanzione attuale è solo provvisoria, dobbiamo capire i fatti»
LOSONE – Una sospensione provvisoria di due mesi. L'equivalente di tre partite di campionato, considerando l'avvicinarsi della pausa estiva. È la pena per il giovane calciatore, capitano degli allievi A del Losone, che di recente ha tirato un pugno in volto all'arbitro, causando tra l'altro una rissa da genitori. La decisione, apparentemente soft, è tutt’altro che definitiva. Lo conferma l’avvocato Andrea Rotanzi, incaricato dalle Federazione Ticinese Calcio (FTC) di seguire l’inchiesta. «Si tratta di una sanzione momentanea. Decisa, tra l'altro, dall'Associazione Svizzera di Calcio (ASF). Per avere quella definitiva bisognerà attendere la fine della nostra inchiesta».
Direttive guida – Stando alle direttive della ASF, il pugno in faccia all'arbitro equivale a ben 24 mesi di stop. «La situazione è ancora tutta da chiarire – dice Rotanzi –. Dobbiamo ancora sentire tutte le parti coinvolte. Quelle dell'ASF sono direttive guida, emesse dalla commissione di controllo sulla disciplina, e vanno interpretate. Si valuta caso per caso, a seconda delle reali circostanze che emergono».
Un caso poco chiaro – L'avvocato evidenzia come quello di Losone sia un caso particolare. «Solitamente è la stessa FTC a emanare le sanzioni. A noi arrivano invece solo le situazioni in cui le dinamiche non sono chiare. Spetta a noi adesso fare luce sull'accaduto».
Tra sputi, pugni e calci – I suggerimenti dell'ASF sono, tuttavia, espliciti: 18 mesi per chi sputa all'arbitro, 8 per chi lo spintona, 36 per chi lo colpisce alla schiena. E 24, appunto, per chi lo colpisce al volto. «È giusto prendersi tutto il tempo per avere una visione oggettiva dei fatti – sottolinea Rotanzi –. Entro l'inizio dell'estate saremo sicuramente in grado di capire l'accaduto».
Risvolti penali – La vicenda ha coinvolto anche alcuni genitori. Si parla di possibili risvolti penali per gli attori in gioco. «Questi aspetti però non sono di nostra competenza – conclude Rotanzi –. Noi ci limitiamo alla parte sportiva. Le questioni penali sono seguite dalla polizia e dal Ministero pubblico».