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TICINOGerenti infuriate, parte 2: la vendetta di Valora

29.05.12 - 07:15
Un edicolante di Lugano: "Ho l'impressione che Valora si stia vendicando per le critiche ricevute..."
Foto archivio Keystone
Gerenti infuriate, parte 2: la vendetta di Valora
Un edicolante di Lugano: "Ho l'impressione che Valora si stia vendicando per le critiche ricevute..."

LUGANO - "È come se lei andasse da un benzinaio, le chiedesse la benzina senza piombo e lui le facesse la super perché gli va di farle la super. È uno degli ultimi esempi al mondo di monopolio dittatoriale”. Così paragona il suo rapporto con la Valora un edicolante indipendente di Lugano. “Praticamente comandano in casa mia. Io non posso fare niente, devo solo pagare le fatture. Avendo il monopolio se ne fregano, detto in parole povere. Tanto i giornali li devo prendere da loro, se no mi attacco.”

"Sembra una vendetta" - L’edicolante, presente da decenni sulla scena luganese, ha colto l’occasione del recente articolo di Ticinonline sui soprusi subiti dalle gerenti dei chioschi Valora per vuotare il sacco. E, senza mezze parole, accenna persino a ritorsioni da parte del gruppo, in seguito alle critiche ricevute. “Da una settimana, una settimana e mezza, da quando il presidente di Valora se n’è andato e da quando è saltata fuori questa storia delle gerenti, c’è stato un aumento esponenziale delle forniture non richieste: sembra quasi una vendetta di questi signori in seguito agli articoli di Ticinonline e del 20 minuti”.

Crisi di liquidità? - Sì, perché l’edicolante deve pagare subito tutti i giornali che riceve, mentre gli invenduti vengono rimborsati solo 3 settimane dopo. “Non riesco a capire perché ci inviano così tanti giornali, quasi sempre tedeschi, pur sapendo che non li venderemo mai” prosegue l’edicolante. “Posso solo supporre che cerchino di rimediare alla loro crisi di liquidità. Ma per noi questa massa di carta in eccesso rappresenta un costo, nonché una mole di lavoro di cui faremmo volentieri a meno.”

Informatica, grazie - Infatti per preparare i pacchetti con i resi ci vuole tempo, da aggiungere alle già lunghe 12, se non di più, ore lavorative. E ci vuole tempo pure per chiamare il call center della Valora per le consuete reclamazioni. “Ai tempi della Melisa il servizio funzionava bene. Se chiedevo 10 copie del Corriere me ne arrivavano 10 copie. Poi la Valora ha rilevato il servizio ed introdotto un sistema informatico per, a loro detta, ottimizzare le vendite. In teoria il sistema avrebbe dovuto ridurre le quantità dei giornali poco venduti e aumentare quelli più venduti. Ma si è presto dimostrato un autentico disastro, sembrava che le comande fossero impazzite. Devo reclamare quasi tutti i giorni.”

Dialogo tra sordi - L’edicolante ha provato ripetutamente a farsi sentire da Valora, ma inutilmente. “Bisogna chiamare il loro call-center, dove non si riesce ad avere un interlocutore fisso per più di due o tre mesi. Il personale cambia spessissimo. Parlare con un capoccione, poi, è impossibile. Io ho la fortuna di parlare lo svizzero-tedesco, ma anche così non c’è una volta che riesca a far loro capire le mie richieste.”

Consegna molto approssimativa - Secondo il “nostro” edicolante presso la centrale di Valora regna la disorganizzazione più totale. Ma la stessa sembra imperversare pure tra chi, manualmente, i giornali li consegna. “Il servizio ce l’ha in appalto una ditta di Chiasso. Sono persone straniere, spesso di colore, sempre di fretta e sotto stress. Fanno una marea di errori e anche se glielo faccio notare il giorno dopo consegnano ancora i miei giornali al chiosco vicino e viceversa. Non posso mica prenderli per il collo, ma alla fine la faccia davanti al cliente siamo noi che la mettiamo, le lamentele per il giornale mancante ce le becchiamo noi” continua l’edicolante.

"Ah, la Posta..." - E come se non bastassero i disservizi della Valora, a rendere difficile la vita degli edicolanti ci si mette pure l’accresciuta concorrenza. “Oggi c’è troppa gente che vende i prodotti delle edicole. Il primo esempio è la Posta, dove lei trova il Mars, le cicche… Tutti prodotti da chiosco. La clientela italiana, poi, è scomparsa. Ormai le sigarette costano meno da loro, le riviste hanno prezzi assurdi… La situazione è drammatica, ci sono state diverse chiusure, mentre altre edicole hanno ristretto gli orari di apertura.”

Persino le banche in Italia - Gli italiani scompaiono e gli svizzeri li seguono. “C’è sempre stata una differenza di prezzo con l'Italia, ma quando l'euro era più alto qualcosa si vendeva ancora. Valora non ha mai adeguato i prezzi per il cambio. Poi loro danno la colpa agli editori, ma certe situazioni sono incomprensibili. Vendiamo a 6 franchi riviste che a Ponte Tresa costano un euro. Poi siamo ancora noi edicolanti a farci dare del ladro dal lettore. Pensi che pure diverse banche della zona, che prima si rifornivano da noi, oggi si fanno portare i giornali dai loro dipendenti frontalieri…”

Non c'è via di fuga - Suggeriamo all’edicolante di rifornirsi pure lui in Italia. Ma il nostro è il tipico consiglio di chi l’argomento non lo conosce. “A parte i problemi logistici, perché vorrebbe dire mandare qualcuno ogni mattina in Italia per aspettare l’apertura dell’edicola, comprare plichi di giornali e correre da me in tempo, ci sarebbe il problema di non rendere gli invenduti. In teoria è fattibile, ma in pratica non sarebbe gestibile. E poi le edicole di confine preferiscono tenersi i clienti svizzeri, non sono interessate a collaborare con noi.”

Altro che Stakanov - Situazione difficile e prospettive ancora più cupe, quindi. ”Io ho dovuto cercarmi un secondo lavoro e mia moglie si fa il mazzo, perché le ore di presenza in edicola sono tantissime, comincia alle 5.30 e va via alle 19. Facendo due calcoli converrebbe chiudere la porta, però ho un contratto fino al 2014 e devo restare, altrimenti me ne sarei già andato. Ognuno tenta come può di sopravvivere.”

"Non sappiamo o non dipende da noi" - E Valora cosa ne pensa del quadretto dipinto dagli edicolanti? “Stiamo verificando se esiste e in quali dimensioni il problema da lei menzionato (consegne sbagliate e/o eccessive, n.d.r.)” ci rispondono dall’ufficio stampa. “Per quanto riguarda i prezzi, essi dipendono dagli editori e non da Valora.”

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