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Il 14 settembre l'azienda elettrica segnala alla magistratura penale anomalie nell'acquisto della Zet, consegnando "un articolato e documentato esposto"
BELLINZONA - Si scuce la bocca l'Aet e svela ciò che fino ad ora "doveva tacere". Nel mese di luglio di quest'anno, "sono sorti dubbi sul fatto che gli organi dell’azienda fossero stati compiutamente informati su tutte le circostanze al momento in cui autorizzarono l’acquisizione della società ZET Zimmerli", rivela in un comunicato giunto in redazione pochi minuti fa.
"Sono quindi state disposte verifiche di dettaglio condotte dapprima all’interno dell’azienda, poi facendo capo a legali esterni", prosegue nel racconto. Le verifiche portarono innanzitutto alla constatazione che le informazioni pervenute al CdA, che in data 15.12.2008 autorizzò l’acquisto di ZET, erano "effettivamente inesatte e incomplete ed erano inconciliabili con la documentazione reperita".
Gli approfondimenti dell'Aet riguardo la vicenda l'hanno infine portata a riscontrare "ripetute ed unidirezionali anomalie nell’iter decisionale, nella tempistica e nelle scelte operative e contrattuali, tali da far insorgere l’ipotesi di comportamenti di rilevanza penale". E fu così che l’azienda decise di segnalare immediatamente il caso alla Magistratura penale. Ciò è avvenuto in data 14 settembre 2009, secondo quando si apprende oggi dal comunicato.
Conclude infine svelando che nel corso delle settimane successive, sono stati compiuti numerosi accertamenti e interrogatori da parte del Ministero Pubblico a cui l’azienda ha prestato "la sua massima collaborazione per il chiarimento dei fatti, mettendo a disposizione tutto quanto ritenuto utile dagli inquirenti".
