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FRANCIA / SVIZZERABimba rapita, le ricerche si concentrano in Svizzera

22.03.09 - 17:54
Keystone / Salvatore di Nolfi
Bimba rapita, le ricerche si concentrano in Svizzera

MARSIGLIA - Si concentrano in Svizzera le ricerche di Elise, la bimba di tre anni e mezzo rapita venerdì ieri ad Arles, nel sud della Francia. In particolare l'aeroporto di Ginevra Cointrin è sotto stretta sorveglianza: la città lemanica è infatti ritenuta una destinazione plausibile per i rapitori della bimba, la cui custodia è al centro di una contesa tra il padre francese e la madre russa.

"Siamo stati contattati dalle autorità francesi che si occupano del caso", ha indicato oggi all'ATS Jean-Philippe Brandt, portavoce della polizia cantonale. Ginevra infatti, una "porta d'uscita dall'Europa", è considerata dagli inquirenti una destinazione privilegiata, ha aggiunto.

La polizia ginevrina ha quindi adottato "misure adeguate". La stretta sorveglianza a Cointrin ha già portato al fermo ieri di un gruppo ritenuto sospetto: due uomini, una donna e una bimba somigliante a Elise. Si è trattato tuttavia di un falso allarme, ha aggiunto Brandt. Anche a un ulteriore controllo dell'identità a Mosca le quattro persone sono risultate estranee ai fatti.

Secondo quanto indicato oggi all'AFP da un diplomatico francese di stanza a Mosca, "stando alle ultime notizie né la piccola Elise né sua madre non si trovano sul territorio russo".

Attualmente l'ipotesi più probabile è quella che si rifà alla testimonianza di una cittadina elvetica che afferma di aver visto venerdì la bambina accompagnata da una donna sul treno Montpellier-Ginevra, ha dichiarato dal canto suo il procuratore della Repubblica di Tarascon, Antoine Paganelli, incaricato del dossier. La testimonianza è stata raccolta grazie all'"Allerta rapimento" lanciato venerdì in Francia, sistema di allarme che prevede la diffusione delle segnalazioni nei media e sulle autostrade.

Elise è stata strappata con la forza al padre venerdì ad Arles, nel sud della Francia. Una specie di commando di tre persone - due uomini e una donna - hanno portato via la piccola e colpito violentemente l'uomo al volto. Nella donna, che indossava una parrucca, il padre di Elise ha riconosciuto la madre russa della bimba. I due sono separati dal 2007, in istanza di divorzio, e si contendono la piccola. Il padre ha ottenuto la custodia della bimba in Francia, mentre la giustizia russa ha dato ragione alla madre. La donna aveva già rapito e portato in patria Elise nel 2007: il padre l'aveva recuperata, ma temendo un nuovo intervento della moglie aveva cambiato anche casa.

L'auto dei rapitori, una Renault Modus, è stata ritrovata ieri mattina a Montpellier, sempre nel sud del Paese, vicino alla stazione ferroviaria. Gli inquirenti hanno precisato che il veicolo è stato noleggiato a nome della madre di Elise.


ATS

 

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