Il procuratore della repubblica di Tarascon, Antoine Paganelli, è stato categorico: "Le verifiche molte precise fatte dalla polizia svizzera non provano che la piccola si sia imbarcata per Mosca". Le autorità svizzere avrebbero infatti trasmesso via fax alla polizia francese una copia della fotografia del passaporto della bambina, indicata come Elise, "ma il padre - ha detto il magistrato - non l'ha riconosciuta".
In serata poi le quattro persone su quel volo per Mosca sono state controllate al loro arrivo nella capitale russa: non si trattava di Elise e dei tre rapitori. Così la caccia ai rapitori della piccola continua. L'allerta sequestri, che era stata lanciata ieri, è mantenuta su tutto il territorio francese.
Elise è stata strappata con la forza al padre ieri ad Arles, nel sud della Francia. Una specie di commando di tre persone - due uomini e una donna - hanno portato via la piccola e colpito violentemente il padre al volto. Nella donna, che indossava una parrucca, il padre di Elise ha riconosciuto la madre russa della bimba. I due sono separati dal 2007, in istanza di divorzio, e si contendono la piccola.
L'auto dei rapitori, una Renault Modus, è stata ritrovata questa mattina a Montpellier, sempre nel sud del Paese, vicino alla stazione ferroviaria. La principale sospettata del rapimento sarebbe dunque la madre della bimba, che l'aveva già rapita e portata con sé nel 2007. Il padre l'aveva poi recuperata, ma temeva un nuovo intervento della moglie e aveva cambiato anche casa. Non è servito a niente, visto che Elise è stata rintracciata e rapita.