Ragazzi che al richiamo della discoteca rispondono mettendosi a disposizione di chi ha bisogno. Sono giovani che svolgono attività di volontariato. "Non fanno notizia, ma sono tanti” ci dice Marilù Zanella, coordinatrice della Conferenza del Volontariato Sociale. Proprio ai giovani è indirizzata quest'anno la campagna di sensibilizzazione indetta dalla CVS con tre giornate di studio, teatro e musica.
E proprio ai giovani è indirizzata quest'anno la campagna di sensibilizzazione indetta dalla Conferenza del Volontariato Sociale, la quale ha organizzato tre giornate all'insegna di conferenze (una giornata di studio sabato 11 novembre presso la Scuola cantonale di commercio di Bellinzona), di teatro (il 19 novembre al NuovoStudioFoce di Lugano) e di musica (un concerto il 26 novembre presso la Chiesa di San Francesco a Locarno).
"In Ticino ci sono molti giovani che decidono di mettere a disposizione il proprio tempo libero per svolgere attività di volontariato. Ragazzi di cui nessuno parla. Troppo spesso si preferisce dare più spazio a notizie di criminalità, parlare di disagio giovanile, di problemi sociali ed esistenziali - sottolinea Marilù Zanella - eppure ci sono tantissimi giovani che hanno le idee chiare e vogliono percorrere un cammino di crescita mettendo la propria energia al servizio di chi ha più bisogno".
Quali sono i settori dove i giovani si mettono a disposizione per aiutare chi ha bisogno?
"Sono innanzitutto le colonie, soprattutto quelle per bambini disabili e adulti disabili. Poi ci sono le attività legate al tempo libero. Ed è soprattutto qui che troviamo volontari giovani che nel week end svolgono attività con persone affette da handicap, come ad esempio fare escursioni, accompagnarli ai concerti o andare a mangiare una pizza. È un lavoro di gruppo: spesso i giovani si organizzano tra di loro e si dividono i compiti. In fondo il volontariato non è solo dare un aiuto, ma è anche un'occasione per i giovani di stare insieme, di fare gruppo, di sodalizzare tra gli altri volontari".
Quali sono invece le difficoltà maggiori che incontrate quotidianamente?
"Devo ammettere che il nostro Infocentro è ancora poco conosciuto. Lo abbiamo creato nel 2002 per far conoscere le diverse opportunità che offre il volontariato. È difficile però riuscire ad arrivare a tutti i giovani. È un grande sforzo anche riuscire a far capire che cos’è esattamente l'impegno del volontariato, un impegno che implica soprattutto costanza, affidabilità e continuità".
In questi 4 anni si immaginava di avere una risposta così pronunciata da parte dei giovani?
"Quando abbiamo messo in piedi il nostro servizio lo abbiamo fatto con l'intento di rivolgerci a tutti. Non solo ai giovani. Col tempo abbiamo visto però che i ragazzi che si dedicavano al volontariato ricevevano da questa esperienza una forte ricchezza interiore. Quest'anno abbiamo deciso di puntare proprio sul volontariato giovanile perche riteniamo che nel momento dello sviluppo e nel percorso di crescita del giovane, il volontariato può avere un ruolo importante soprattutto nella costruzione dell'identità dell'individuo e nella sua apertura al mondo".
E con quale slogan pensate di coinvolgere ancor di più i giovani ticinesi?
"Nel nostro volantino abbiamo usato l'espressione 'Lanciati', un termine con il quale abbiamo voluto sottolineare una concezione di volontariato all'insegna della vitalità, dell'energia, dello sprint. I giovani che ne fanno parte ricevono in cambio stimoli e gratificazioni. Volontariato vuol dire creare legami con altri giovani, partecipare a un progetto, essere attivi, essere protagonisti e non sa quanto è importante per un giovane essere protagonista della propria vita. È anche occasione per crescere, per confrontarsi. È apertura mentale, vedere con occhi diverse la realtà circostante, e confrontarsi con il diverso".