La sezione del partito ha inoltrato un atto parlamentare in Gran Consiglio per combattere il costante calo dei votanti. I requisiti? Risiedere nel cantone da almeno cinque anni e in Svizzera da dieci
BASILEA - Il Partito popolare democratico (PPD) di Basilea Città ha inoltrato un atto parlamentare in Gran Consiglio con il quale chiede l'introduzione del diritto di voto, ma non di eleggibilità, per gli stranieri domiciliati nel cantone da almeno cinque anni e in Svizzera da almeno dieci.
Secondo il PPD, a Basilea si registra un calo costante della partecipazione al voto. Visto che la quota degli stranieri domiciliati nel cantone è di circa il 35%, i popolari democratici vogliono consentire ad almeno una parte di questa popolazione di partecipare alle tornate elettorali e alle votazioni cantonali, si legge in una nota odierna.
Ma l'introduzione del diritto di voto sarebbe accompagnata da «regole chiare» quali le «necessarie competenze linguistiche» in tedesco, l'adempimento dell'obbligo di pagare le tasse negli ultimi cinque anni, nonché la prova di non essere stati condannati a una pena da scontare.
A livello cantonale, non è la prima volta che a Basilea si tenta di introdurre il diritto di voto per gli stranieri. Un'iniziativa in tal senso e un controprogetto più restrittivo erano stati bocciati alle urne nel 2010.
Attualmente gli stranieri possono votare ed eleggere a livello cantonale nel Giura e a Neuchâtel e a livello comunale in diversi cantoni, tra cui quasi tutti quelli romandi (salvo in Vallese). Anche in alcuni comuni grigionesi e di Appenzello Esterno v'è questa possibilità.