I promotori del testo vogliono concedere a parlamento e popolo voce in capitolo nella vendita all'estero di materiale bellico
BERNA - A due mesi dal lancio dell'iniziativa "Contro l'esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa di rettifica)" sono state già raccolte le 100'000 firme necessarie. È quanto riferiscono oggi i promotori del testo, che vuole concedere a parlamento e popolo voce in capitolo nella vendita all'estero di materiale bellico.
L'iniziativa è stata lanciata da un'alleanza formata da esponenti di PS, Verdi, Verdi liberali, Borghesi democratici, Evangelici, ambienti ecclesiastici e organizzazioni umanitarie, come ad esempio Amnesty International.
Secondo i promotori - che vogliono impedire l'esportazione di armi in direzione di Stati che violano sistematicamente e in modo grave i diritti dell'uomo - il Consiglio federale dispone oggi di troppe competenze in materia e le norme introdotte nel 2014 hanno ulteriormente allentato la prassi. A loro avviso la situazione attuale è incompatibile con la tradizione umanitaria della Confederazione e ne mina la credibilità.
Il termine ultimo per la raccolta delle sottoscrizioni è fissato all'11 giugno del 2020.