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PoliticaIl CF sostiene il patto sulla migrazione delle Nazioni Unite

14.09.18 - 16:22
Prima che però venga firmato, dovrà ancora essere esaminato attentamente, ha specificato
Keystone
Il CF sostiene il patto sulla migrazione delle Nazioni Unite
Prima che però venga firmato, dovrà ancora essere esaminato attentamente, ha specificato

BERNA - Il Consiglio federale sostiene il Patto globale sulla migrazione delle Nazioni Unite. Lo ha dichiarato oggi ai media il portavoce del governo, André Simonazzi. Giovedì, l'UDC aveva chiesto all'esecutivo di non firmare il "Global Compact on Safe, Regular and Orderly Migration" (GCM), sostenuto da tutti i Paesi tranne gli Stati Uniti e l'Ungheria.

Il patto è stato oggetto di una discussione oggi in Consiglio federale, ha dichiarato Simonazzi. Prima che però venga firmato, dovrà ancora essere esaminato attentamente, ha specificato. Tuttavia il governo continua a sostenerlo.

Per i democentristi il Patto non è invece compatibile con una gestione indipendente dell'immigrazione e con l'autodeterminazione della Svizzera. Il fatto che il GCM non sia giuridicamente stringente e che non dovrebbe avere grandi effetti concreti non gioca alcun ruolo per l'UDC: è solo una questione di tempo finché il testo farà parte del diritto internazionale, aveva dichiarato giovedì alla stampa il presidente del partito Albert Rösti.

Il testo del GCM, elaborato dagli Stati membri a partire da settembre 2016, è stato deciso in luglio all'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York e dovrebbe essere accolto ufficialmente in dicembre in Marocco. Esso fissa i principi per la gestione dei profughi e dei migranti.

Per l'UDC il testo è lontano dalla realtà. Gli Stati Uniti avevano abbandonato già le trattative mentre in luglio l'Ungheria aveva spiegato che l'accordo è in contrasto con gli interessi del paese.

Con la richiesta di non aderire al Patto l'UDC prende di mira anche il consigliere federale liberale radicale Ignazio Cassis, la cui candidatura in governo era stata sostenuta dai democentristi. La Svizzera aveva partecipato alle trattative sotto la responsabilità del Dipartimento degli affari esteri. Avevano guidato i colloqui all'ONU l'ambasciatore svizzero e il collega messicano.

Il Consiglio federale deve ancora dare il suo via libera alla firma dell'accordo, ma in linea di principio è favorevole. Nel rapporto 2017 sulle attività svolte dalla Confederazione in materia di politica migratoria estera sosteneva che la Svizzera punta a un Patto ambizioso e politicamente vincolante che fissi principi, linee guida e obiettivi riconosciuti globalmente.

«La Svizzera ne trarrà direttamente profitto, tanto più che bisognerà accordarsi su una rafforzata ripartizione delle responsabilità tra tutti gli Stati e su principi comuni per la cooperazione bilaterale e multilaterale», si legge nel rapporto.

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