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ZURIGOProcesso Diethelm: la pubblica accusa annuncia il ricorso

04.07.23 - 16:14
Il 40enne è stato condannato a otto mesi di detenzione sospesi condizionalmente.
20min/Taddeo Cerletti
Fonte Ats
Processo Diethelm: la pubblica accusa annuncia il ricorso
Il 40enne è stato condannato a otto mesi di detenzione sospesi condizionalmente.

ZURIGO - Il caso del granconsigliere UDC di Svitto Bernhard Diethelm, assolto ieri a Zurigo dalle accuse di tentata violenza carnale e coazione sessuale, dovrebbe arrivare davanti al Tribunale cantonale. Il Ministero pubblico zurighese ha infatti annunciato l'intenzione di fare appello.

La decisione finale sul ricorso in appello sarà presa dopo l'esame della motivazione scritta della sentenza, ha fatto sapere oggi l'ufficio stampa del Ministero pubblico zurighese su richiesta di Keystone-ATS.

Ieri il tribunale distrettuale di Zurigo ha condannato il deputato 40enne a otto mesi di detenzione con la condizionale per le accuse di lesioni semplici e detenzione di pornografia proibita con animali. Diethelm è invece stato assolto dalle accuse di tentata violenza carnale, coazione sessuale e messa in pericolo della vita altrui.

Il granconsigliere svittese è stato giudicato per una vicenda che risale al giugno 2021: una prostituta che aveva incontrato a Zurigo, alla quale era stato promesso un compenso di 4'200 franchi per un incontro a base di pratiche sadomasochistiche, lo ha denunciato, accusandolo di averla minacciata, resa incapace di resistere e costretta a tollerare un coito.

Temendo che i vicini sentissero le urla della donna, il 40enne aveva abbandonato l'appartamento della donna a piedi nudi, indossando ancora un collare e un guinzaglio. Altro particolare piccante, durante la presunta aggressione, il politico - accanito oppositore delle misure di protezione dal Covid-19 - avrebbe indossato una mascherina FFP2 nera.

I giudici sono arrivati alla conclusione che fra la prostituta e il cliente era nato un litigio a causa del compenso. La donna ha in effetti riportato alcune escoriazione, ma non sono emerse prove, come sosteneva l'autrice della denuncia, che il Diethelm abbia cercato di anestetizzarla con del cloroformio. Unico indizio in questo senso: l'uomo aveva digitato su Internet le parole «cloroformio legale in Svizzera».

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