Il diciottenne che si era costituito poche ore dopo il delitto avvenuto sabato mattina nel quartiere di Charmilles, è stato ascoltato ieri dagli inquirenti. È un volto noto alla polizia
GINEVRA - «Ho bevuto troppo. Non riesco a ricordare». È questa la (debole) giustificazione proferita dal giovane reo-confesso durante gli interrogatori condotti dal Ministero pubblico ginevrino sull'accoltellamento mortale avvenuto sabato mattina in un parcheggio di Charmilles.
Tre in carcere - Il 18enne, fuggito subito dopo il delitto, si era costituito la sera stessa. Il ragazzo è sospettato dell'omicidio di un 22enne, mentre altri due giovani saranno perseguiti per aggressione. Il procuratore Frédéric Scheidegger ha chiesto la detenzione preventiva presso il Tribunale delle misure coercitive per tutti e tre.
Una prima ricostruzione - Secondo le prime ricostruzioni della procura, il trio si sarebbe incrociato con un altro gruppo di giovani nel parcheggio sotterraneo del Planet Charmilles, il centro commerciale del quartiere ginevrino. Ed è qui che succede il patatrac. I toni si alzano. E scoppia una rissa. Il presunto omicida dice di essere stato colpito, ma del seguito «non ricorda nulla». Non ricorda, soprattutto, di aver estratto il coltello e aver pugnalato il 22enne. L'arma del delitto è stata ritrovata ieri ai bordi di una strada a Lancy, a sud-ovest del centro città.
Recidivo - Il 18enne, ad ogni modo, non è un volto nuovo per la polizia. Il giovane è infatti fortemente sospettato di aver partecipato ad un violento pestaggio avvenuto nel 2017 a Saint-Jean e di un'aggressione compiuta da un branco nel 2016. La fedina penale del ragazzo viene completata da diversi furti di biciclette.