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FRANCIA / SVIZZERAAiutano dei profugi, rinviato il processo con due svizzeri alla sbarra

31.05.18 - 15:17
Assieme a un italiano sono accusati di aver aiutato una trentina di profughi ad entrare illegalmente in Francia dall'Italia
tipress
Aiutano dei profugi, rinviato il processo con due svizzeri alla sbarra
Assieme a un italiano sono accusati di aver aiutato una trentina di profughi ad entrare illegalmente in Francia dall'Italia

PARIGI - Sospeso per procedere a un controllo costituzionale: il processo contro tre giovani militanti - due svizzeri di 23 e 26 anni e un'italiana di 27 anni - che avevano aiutato una trentina di profughi ad entrare illegalmente in Francia dall'Italia si è aperto stamani a Gap, capoluogo del Dipartimento delle Alte Alpi, ma è stato subito rinviato all'8 novembre.

La corte ha sollevato una questione prioritaria di costituzionalità (QPC l'acronimo francese) per giudicare sul concetto di "delitto di solidarietà" invocato dalla difesa. Spetterà al Consiglio costituzionale decidere sulla questione: avrà tempo sino a inizio agosto. I giudici di Gap hanno peraltro tolto le misure di controllo giudiziario cui dovevano attenersi i tre imputati, oggi presenti sul posto.

All'uscita dal tribunale il terzetto è stato accolto dagli applausi di circa 300 sostenitori che scandivano slogan quali "abbasso gli sbirri e le frontiere!". Gli attivisti si erano riuniti fin dal primo mattino davanti all'edificio in cui si tiene il processo, esibendo diversi striscioni.

I tre giovani alla sbarra sono accusati di aver contribuito all'ingresso di stranieri in situazione irregolare sul territorio nazionale con l'aggravante di aver agito in banda organizzata. Rischiano una pena detentiva fino a dieci anni, una multa di 750'000 euro (oltre 860'000 franchi) e il divieto di entrare sul territorio francese.

Il 22 aprile un centinaio di persone - fra cui "i tre di Briançon": così sono stati soprannominati gli accusati - avevano varcato la frontiera italo-francese sul passo del Monginevro con un gruppo di profughi e si erano scontrati con le forze dell'ordine prima di raggiungere, scortati dalla gendarmeria, la città francese di Briançon, dove si trova il "Refuge Solidaire", un centro di accoglienza per migranti gestito da volontari.

La marcia era stata organizzata per protesta contro i militanti di estrema destra del movimento "Génération Identitaire", che pochi giorni prima avevano bloccato il Colle della Scala, a sei chilometri dal confine, definito "un punto strategico di passaggio dei clandestini".

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