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VAUDPicchiata, minacciata e legata al termosifone

07.04.18 - 08:00
Un 27enne siriano è stato condannato per lesioni, ingiuria e sequestro. I maltrattamenti sono durati per anni
Tipress
Picchiata, minacciata e legata al termosifone
Un 27enne siriano è stato condannato per lesioni, ingiuria e sequestro. I maltrattamenti sono durati per anni

MONTREUX - Ha subito violenze e maltrattamenti. Ha denunciato i fatti, salvo poi ritirare tutto. Una convivenza infernale quella a cui è stata costretta la compagna di A.* - un siriano di 27 anni - che per due anni, a partire dal giugno del 2014, ha dovuto sopportare costanti aggressioni fisiche e verbali. Aggressioni così violente da spingere la donna, già madre prima di incontrare il 27enne, ad affidare la figlia ai nonni «per sicurezza».

I maltrattamenti subiti dalla vittima sono stati in alcuni casi particolarmente violenti. In un’occasione il siriano l’ha legata al termosifone del bagno nel loro appartamento di Montreux, utilizzando il guinzaglio del cane. In un altro caso le ha puntato un coltello da cucina alla gola. Per non parlare di quando la donna è stata costretta dall’uomo a viaggiare rinchiusa nel baule dell’automobile.

Botte e insulti - La proverbiale ciliegina sulla torta erano infine le minacce e gli insulti. «Brucerò viva te e la tua famiglia», aveva minacciato in un’occasione l’uomo, che era solito rivolgersi alla compagna usando appellativi quali «cagna» e «puttana». E poi pugni al volto e calci quando lei era a terra. Aggressioni che sono proseguite anche in seguito alla loro separazione, avvenuta nel marzo del 2016. L’ultima volta lo scorso mese d’agosto, quando la donna è stata colpita più volte al ventre.

La misura era colma. Il 27enne è stato finalmente dichiarato colpevole di lesioni personali semplici e gravi, minacce, ingiuria e sequestro. Recidivo, è stato condannato a 150 aliquote giornaliere e ad una multa di 1675 franchi. Il siriano avrebbe voluto appellarsi contro la sentenza, ma il suo ricorso è stato presentato troppo tardi.

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