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Si è chiusa l'inchiesta nei confronti dei genitori scellerati di Staad. Per colpa della loro negligenza morì la figlioletta
SAN GALLO - Le accuse nei loro confronti sono pesanti. Si parla di uso di droghe, di totale negligenza dei loro doveri di genitori, di non curanza della loro figlia abbandonata a se stessa, un’indifferenza che è costata la vita alla bambina.
Si è chiusa l’inchiesta nei confronti della donna di 32 anni e il suo uomo di 52, genitori della bambina di un anno trovata priva di vita nella cantina della loro abitazione. Un fatto che sconvolse nell’estate del 2015 la località di Staad (San Gallo) e l’intera Svizzera, quando la vicenda finì sulle prime pagine dei giornali nazionali.
A distanza di due anni e mezzo si sono concluse le indagini portate avanti dalla polizia cantonale sangallese e dall’Istituto di medicina legale di San Gallo.
Dall’atto d’accusa si apprende che i due genitori hanno trascurato le cure mediche della bimba, la sua igiene fisica e non hanno permesso alla piccola alcun contatto sociale. Inoltre l’hanno lasciato incustodita diverse volte. Quanto basta insomma per far chiedere al Ministero pubblico di San Gallo una pena di 10 anni e mezzo per la mamma accusata di omicidio volontario, infrazione alla legge sugli stupefacenti e infrazione alla legge sull’istruzione obbligatoria. Otto anni di carcere invece sono stati chiesti per il padre.
