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BERNAÈ stato evitato un attentato al mercato delle cipolle?

28.11.17 - 12:02
Il tradizionale "Zibelemärit" è stato oggetto di importanti misure di sicurezza. Le autorità temevano un attacco terroristico
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È stato evitato un attentato al mercato delle cipolle?
Il tradizionale "Zibelemärit" è stato oggetto di importanti misure di sicurezza. Le autorità temevano un attacco terroristico

BERNA - Barriere, blocchi di cemento e una massiccia presenza di poliziotti con armi automatiche. La tradizionale fiera delle cipolle della città di Berna, lo "Zibelemärit", si è svolta ieri in un'atmosfera insolita. E per una buona ragione: le autorità temevano un attacco, come spiega la Basler Zeitung.

Tutto è iniziato diversi giorni fa, quando un immigrato clandestino nella Svizzera romanda è stato segnalato dal Bundesnachrichtendienst (BND), il servizio di intelligence tedesco. Durante l'interrogatorio, il giovane ha nominato il "Zibelemärit" quale bersaglio di un attacco, come confermato da due fonti alla Basler Zeitung.

Imponente dispositivo di sicurezza - L'uomo arrestato era uno dei tre individui sotto la sorveglianza dei servizi di sicurezza svizzeri. Ecco perché ieri, all'apertura della fiera di Berna, la polizia era presente in forze, sia in uniforme che in abiti civili. Tra i loro compiti anche quello di verificare l'identità delle persone che avevano accesso alla fiera. Insomma, un dispositivo a cui sono abituate le grandi città.

Per Berna tutto normale - Le autorità hanno confermato alcune misure di sicurezza straordinarie messe in atto il giorno prima, senza entrare nei dettagli sulle ragioni e sul contenuto di quanto dichiarato dall'immigrato clandestino. «Il Ministero pubblico della Confederazione ha rimarcato che nessun procedimento è stato avviato contro quella persona», ha specificato la portavoce Linda Lauber.

Il portavoce della polizia cantonale, Dominik Jäggi ha spiegato che la fiera è stata organizzata come previsto, «con misure di sicurezza che corrispondevano a un dispositivo di vecchia data». Quest'ultimo è stato pianificato in base alla valutazione delle autorità federali competenti che avevano già da tempo valutato la minaccia terroristica.

La città di Berna ha quindi messo in atto misure strutturali già previste in precedenti eventi. Per quanto riguarda le informazioni su una reale minaccia terroristica, Dominik Jäggi ha fatto riferimento alle «autorità federali competenti», il BND tedesco, che per il momento rimane in silenzio.

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