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SVIZZERAGazprom, processo ripreso a Bellinzona dopo mesi di ritardo

21.03.16 - 12:05
Sul banco degli accusati ci sono tre uomini d'affari russi e uno francese sospettati di aver intascato oltre 7 milioni di dollari tramite contratti di consulenza fittizi
Foto Ti-Press Carlo Reguzzi
Gazprom, processo ripreso a Bellinzona dopo mesi di ritardo
Sul banco degli accusati ci sono tre uomini d'affari russi e uno francese sospettati di aver intascato oltre 7 milioni di dollari tramite contratti di consulenza fittizi

BELLINZONA - Il processo per corruzione a carico di dipendenti del gigante energetico russo Gazprom e di ABB è ripreso stamani davanti al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona dopo diversi mesi di ritardo. Sul banco degli accusati ci sono tre uomini d'affari russi e uno francese sospettati di aver intascato oltre 7 milioni di dollari tramite contratti di consulenza fittizi.

In novembre, prima ancora che il giudice potesse interrogare gli accusati, il processo era stato rinviato a causa di una questione linguistica: tre dei quattro difensori, venuti da Ginevra, si erano espressi esclusivamente in francese, mentre la lingua scelta per i dibattiti era il tedesco. Il giudice ha quindi rifiutato di ammettere nel verbale le dichiarazioni degli avvocati.

In luglio c'era già stata una prima sospensione: il TPF aveva rinviato il dossier alla procura federale ritenendo insufficiente la documentazione prodotta dopo sei anni di inchiesta e chiedendo che fosse completata. Secondo un difensore mancavano informazioni essenziali sulle transazioni finanziare fraudolente in Svizzera, in mancanza delle quali non si poteva stabilire la competenza della giustizia elvetica.

I quattro imputati sono accusati a vario titolo di amministrazione infedele, falsità in documenti, riciclaggio di denaro nonché di corruzione di pubblici ufficiali stranieri.

Secondo l'atto d'accusa, il direttore della filiale di ABB in Russia, un francese che ora ha 68 anni, avrebbe versato bustarelle a funzionari di Gazprom fra il 1998 e il 2006. Circa 7,3 milioni di dollari sarebbero transitati su conti in Svizzera.

I pagamenti sarebbero stati effettuati per ottenere appalti nel quadro di diversi progetti di costruzione, per un valore totale di 170 milioni di dollari. Il contratto più consistente, di 60 milioni di dollari, riguardava turbine a gas prodotte dalla filiale di ABB in Svezia Siemens Industrial Turbomachinery (SIT). Il dirigente francese ne avrebbe tratto un profitto indebito di 1,3 milioni di dollari.

Una cifra analoga sarebbe andata ad a un altro accusato, un russo, pure 68enne, che avrebbe aiutato il dirigente francese nell'opera di corruzione. L'uomo era dipendente di ABB Russia e poi direttore nel paese di Alstom.

Gli altri due imputati, accusati di corruzione passiva di pubblici ufficiali stranieri, sono invece un funzionario e un ex dipendente di Gazprom, che avrebbero ricevuto le tangenti per un ammontare di 5 milioni di dollari. Uno dei due è accusato anche di riciclaggio: il denaro sarebbe transitato attraverso una società di comodo con sede a Cipro per poi arrivare in Svizzera.

Il reato di corruzione di pubblici ufficiali stranieri, per quel che concerne l'accettazione di vantaggi, esiste nel codice penale svizzero solo dal 2006, ma buona parte dei fatti contestati ai due russi sono avvenuti prima. La questione dovrebbe quindi essere una delle prime affrontate nei dibatti odierni.

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