Il nostro Paese ha una delle più alte incidenze in Europa, ma è pure quello che effettua il maggior numero di tamponi.
Oltre 2'471 persone sono ricoverate negli ospedali: la maggior parte di loro soffre di patologie pregresse. I tre sintomi più presenti sono ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete.
BERNA - I casi di coronavirus in Svizzera sono in aumento costante. Secondo le cifre pubblicate oggi dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) - che si basano sui dati dei laboratori e dei medici - i contagi da Covid-19 sono ora 21'652, ovvero 552 in più rispetto a ventiquattro ore fa. Le persone ospedalizzate sono 2'471, mentre quelle decedute sono almeno 584 (ieri erano 559). Nonostante i numeri in crescita costante, secondo Daniel Koch, delegato dell'UFSP nell'emergenza Covid-19, il picco «non è ancora stato raggiunto». Per questo motivo - come confidato ieri da Alain Berset a diversi media -non è ancora giunta l'ora di mollare la presa. «Allentare le misure prima del 20 aprile non è realistico», avvertiva il Consigliere federale precisando che «se la popolazione non dovesse essere disciplinata, le attuali disposizioni potrebbero (presto) tramutarsi in un coprifuoco». Il caso avvenuto sabato - con diversi sci-escursionisti incolonnati in direzione del passo della Flüela - è proprio un chiaro esempio di comportamento sbagliato che potrebbe far decidere al Consiglio federale un ulteriore giro di vite nelle misure.
189 morti in Ticino - La situazione rimane critica in tutto il Paese. Ma il Ticino resta la regione più colpita con ben 2'546 casi positivi e 189 decessi provocati da Covid-19. Nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati 38 nuovi contagi e dodici persone hanno perso la vita a causa del virus. L'incidenza della malattia in Ticino non ha eguali nel resto della Confederazione. Il nostro cantone con 715 casi per centomila abitanti precede infatti Ginevra (662) e Vaud (539). Nei Grigioni si contano invece tre nuovi decessi che portano il totale a 30. I contagi sono invece 646.
Ospedalizzazioni - Negli ospedali svizzeri sono ricoverate 2'471 persone tra 0 e i 101 anni con un'età mediana che si assesta sui 71. I ricoveri concernono uomini per il 61% dei casi. «Il 12% dei ricoverati di cui abbiamo i dati completi - precisa l'UFSP - non aveva malattie preesistenti». L'88% dei pazienti soffriva quindi già di una o più patologie. Ma quali sono le più citate? «La prima è l'ipertensione arteriosa (53%), seguono le malattie cardiovascolari (30%) e il diabete (24%). Tra le persone ricoverate in ospedale, i tre sintomi più presenti sono febbre (68%), tosse (65%) e problemi respiratori (39%). «Il 43% dei casi aveva la polmonite».
Decessi - Anche la maggior parte dei decessi riguarda persone di sesso maschile. Gli uomini morti sono infatti 373 (64%), mentre le donne decedute sono 211 (36%). L'età delle vittime varia dai 32 di una paziente ginevrina - che già soffriva di varie gravi patologie - ai 101 anni. L'età mediana dei decessi è di 83. «Su 584 persone decedute con dati completi, il 97% soffriva di una o più malattie preesistenti». Anche qui le patologie più menzionate sono ipertensione arteriosa (66%), le malattie cardiovascolari (55%) e il diabete (28%)».
La Svizzera resta tra i Paesi che fa più tamponi al mondo. «Abbiamo eseguito 162'500 test», precisano le autorità. «Circa il 15% di essi sono risultati positivi». La Confederazione ha pure una delle più alte incidenze in Europa con 252 casi ogni centomila abitanti.
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— BAG – OFSP – UFSP (@BAG_OFSP_UFSP) April 6, 2020
06.04 Attualmente, si contano 21’652 casi confermati da test di laboratorio, 552 in più rispetto al giorno precedente. https://t.co/gnPJVrJtZi pic.twitter.com/tW9FWvMj7x