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SVIZZERAOgni giorno dalle montagne si staccano massi enormi

15.08.19 - 14:00
Le Alpi stanno diventando più pericolose, mette in guardia un esperto. Un altro invita a prestare maggiore attenzione ai rischi
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La frana che si è staccata nei giorni scorsi nella Valle di Avers, nei Grigioni.
La frana che si è staccata nei giorni scorsi nella Valle di Avers, nei Grigioni.
Ogni giorno dalle montagne si staccano massi enormi
Le Alpi stanno diventando più pericolose, mette in guardia un esperto. Un altro invita a prestare maggiore attenzione ai rischi

ZURIGO - Un masso si stacca dalla montagna e finisce su una escursionista di 55 anni. Era successo lo scorso luglio nel parco naturale del Gantrisch, nell’Oberland Bernese. Ma se si guarda agli scorsi giorni, non si tratta di un episodio singolo: sono diverse le frane registrate sulle Alpi svizzere. Per esempio ad Avers (GR) e Zermatt (VS).

In parte si tratta di eventi causati dalle forti precipitazioni che di recente si sono abbattute sul paese, afferma Simon Löw, professore del Politecnico federale di Zurigo. In caso di pioggia, il rischio di franamenti aumenta drasticamente. E si parla anche di cambiamento climatico, che porta allo scongelamento del permafrost e al ritiro dei ghiacciai.

Per questo le nostre montagne starebbero diventando più pericolose: «In un recente studio abbiamo potuto dimostrare che negli ultimi trecento anni è diventato sempre più frequente il distacco di “piccole” frane, di peso compreso tra le dieci e le cento tonnellate» spiega Löw. A differenza di quanto avviene all’estero, da noi la Confederazione, i Cantoni e i Comuni sarebbero però molto impegnati per ridurre al minimo i rischi.

Arthur Sandri della Divisione prevenzione dei pericoli in seno all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) afferma che ogni anno vengono investiti circa cento milioni di franchi nella protezione da frane, valanghe e slavine. Ma si fa appello anche alla responsabilità individuale: «In linea di principio il modo migliore di proteggersi è tenere conto della mappa dei pericoli e non stare in zone esposte durante forti precipitazioni».

Danni per duecento milioni di franchi
Nel 2018 franamenti, colate di fango e inondazioni hanno causato danni per circa duecento milioni di franchi, come si evince da una stima dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL. Si tratta dell’importo più alto degli ultimi dieci anni. Il 69% dei danni è stato causato da temporali.

Sei episodi in quattro giorni

Pizzo Cengalo (GR): Ieri pomeriggio si è verificato un franamento. Da allora i movimenti della montagna sono sotto costante controllo.

Brienz (GR): L’altro ieri è sceso a valle un masso di cento tonnellate, che è finito in mezzo a un prato. Nessuno è rimasto ferito.

Innerferrera (GR): A causa di una frana, da lunedì la Valle di Avers è isolata. Il collegamento stradale è interrotto da massi di grandi dimensioni finiti sulla carreggiata.

Zermatt (VS): In Vallese si è resa necessaria la chiusura del collegamento ferroviario tra Visp e Zermatt. Anche in questo caso a causa di una frana.

Maloja, Spluga e Lucomagno (GR): Tra domenica e lunedì più passi sono stati chiusi a causa di franamenti.

Chamoson (VS): Domenica sera una colata di fango ha portato via un uomo e una bambina di sei anni che si trovavano in auto, oltre ad altre due vetture. I due dispersi non sono ancora stati ritrovati.

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