Cerca e trova immobili

ZURIGOIl racconto shock: «Mi tenevano in sei per la mutilazione genitale»

05.06.19 - 06:04
Sara racconta dell'esperienza vissuta in Etiopia, delle familiari che la tenevano, del rasoio e del dolore: «Rompete con la tradizione»
Il racconto shock: «Mi tenevano in sei per la mutilazione genitale»
Sara racconta dell'esperienza vissuta in Etiopia, delle familiari che la tenevano, del rasoio e del dolore: «Rompete con la tradizione»

ZURIGO - Fenomeno molto diffuso sia tra i musulmani che tra i cristiani nel Corno d'Africa, in Egitto e in Sudan, le mutilazioni genitali femminili sono una realtà anche in Svizzera. Nel nostro Paese, infatti, si stima che circa 15mila donne e ragazze abbiano subito o rischino di subire l'asportazione parziale o totale degli organi genitali esterni senza finalità mediche (v. box più sotto).

Sara, 27 anni, è stata sottoposta a una mutilazione genitale in Etiopia quando aveva solo 5 anni e ora ha potuto farsi operare al Triemli Spital di Zurigo per correggere le conseguenze di quella violenza. L'abbiamo incontrata.

La mutilazione

«Tutto è successo a casa di mia nonna in Etiopia. Mi avevano detto che, quel giorno, sarei diventata una vera donna, che avremmo fatto una festa. Io ero contenta. Mi hanno fatta sedere e sei donne mi si sono sedute attorno. Mi hanno divaricato le gambe e afferrato le braccia. Mi sono girata verso una mia vicina che mi stava molto simpatica. Mi ha sussurrato in un orecchio che tutto sarebbe finito presto. Poi è arrivata la donna che avrebbe praticato la mutilazione genitale. Aveva in mano una lama di rasoio. Io sono andata in panico, ho opposto resistenza. Invano. Mi ha tagliato via un pezzo di carne. A quel punto sono svenuta. Più tardi ho saputo che aveva separato le piccole labbra dal clitoride, aveva asportato una parte del clitoride e ci aveva cucito sopra una membrana. Quando mi sono risvegliata ho sentito un dolore acuto e bruciante. Con me c’erano mia nonna, le mie sorelle e delle conoscenti. Mi avevano portato dei regali, ma non ne ero contenta».

Le conseguenze psichiche

«Nel momento in cui mi è stata praticata la clitoridectomia, mi è stata tolta anche l’autostima. Da adolescente ero insicura e aggressiva. Mi vergognavo. Non sopportavo più la vicinanza di mia madre. Le davo la colpa di quanto era accaduto. Anche quando, a 12 anni, sono arrivata in Svizzera, ho continuato a rimuovere la questione. Non mi sono mai guardata la vulva. Solo a 18 anni ho parlato per la prima volta con alcune amiche della mutilazione genitale femminile. La mia l’ho elaborata da sola».

Il sesso

«Al primo ragazzo che ho avuto non l’ho raccontato subito. Per fortuna l’ha presa bene. Sono riuscita a fare sesso nonostante la clitoridectomia. Mi sono solo chiesta se quello che sentivo fosse davvero un orgasmo. Non sapevo affatto come fosse il sesso per le donne che non avevano subito una mutilazione genitale».

L’operazione

«Una mia amica della Somalia che ha subito come me una mutilazione genitale mi ha spiegato che la stessa era reversibile. Il 1° febbraio di quest’anno sono stata operata al Triemli Spital di Zurigo. Ora tutto sembra normale. Mi sento completa come donna. Ora il mio corpo ed io siamo una cosa sola. Anche la mia vita sessuale è cambiata in positivo».

L’appello

«Il mio caso non è isolato in Svizzera. Solo io conosco già sette donne interessate dal problema e dico loro: non vivete nella paura, abbandonate il ruolo di vittima, rompete con la tradizione. Dopo di me nella mia famiglia non ci saranno mai più mutilazioni genitali femminili».

15mila donne colpite o minacciate da questa pratica 

Per mutilazione genitale femminile si intende l'asportazione totale o parziale degli organi genitali esterni senza finalità mediche.

• Secondo i dati Onu, nel mondo oltre 200 milioni di ragazze e donne hanno subito una mutilazione genitale

• Questa pratica ha origine in Egitto

• In Eritrea, Sudan, Etiopia, Egitto e Somalia oltre il 70% delle donne subisce mutilazioni genitali

• Le mutilazioni genitali femminili sono praticate sia tra i musulmani che tra i cristiani

• Secondo l'Ufficio federale della sanità pubblica, in Svizzera ci sono circa 15mila donne e ragazze colpite o minacciate da questa pratica

• Nel nostro Paese le mutilazioni genitali femminili sono reato dal 2012 

• Nel febbraio di quest'anno il Tribunale federale ha confermato la condanna di una somala che aveva sottoposto entrambe le figlie a una mutilazione genitale prima di entrare in Svizzera. La pena: 8 mesi di reclusione

Ticinonline è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
NOTIZIE PIÙ LETTE