L’artista svizzero tedesco Thomas Zollinger dovrà andare a processo per una sua performance in cui compariva nudo e “en plein air” insieme ad altri artisti
ZURIGO - A metà agosto dello scorso anno fece scalpore nella Svizzera tedesca la rappresentazione artistica di Thomas Zolliger: nel bel mezzo della città di Zurigo alcuni artisti camminavano per le vie completamente nudi. Un progetti che era stato approvato dalla stessa città e che non aveva destato più di tanto preoccupazione.
Qualche grattacapo l’ha creato invece il progetto “Nudeland” che Zolliger ha portato nel paesino di Schöftland, nel Canton Argovia e che ha scosso profondamente qualche benpensante. L’evento ebbe luogo sempre ad agosto, ma nel 2017. Zolliger e altri cinque performers si spogliarono in aperta campagna, e su un prato furono protagonisti di un’esposizione artistica: passi di danza, rotolamenti sull’erba, il tutto in perfetta tenuta adamitica. Tra loro c’era pure l’artista Bruno Schlatter, nei panni di “Re Bruno primo e ultimo” che interpretava una specie di Imperatore «possessore di un’ideale monarchia anarchica», come ha tenuto a specificare lo stesso Zolliger.
Ebbene, la rappresentazione nudista durò appena 45 minuti, perchè un abitante della zona, infastidito dai loro corpi nudi, chiamò la polizia. Gli agenti intervennero sul posto e diedero una multa di 100 franchi agli artisti. «Re Bruno non fu multato perchè indossava in quel momento un mantello imperiale» ha raccontato Zolliger.
La motivazione della multa era chiara: chiunque commetta un reato in pubblico a causa di un comportamento improprio o è intento a fare accattonaggio viene punito. Una motivazione contestata da Zolliger: «Innanzitutto la nudità non può essere considerata un reato, e men che meno in un contesto artistico, soprattutto in un momento storico in cui il ruolo dell’arte è anche quello di irritare e portare alla riflessione».
Zolliger e altre due donne hanno dunque deciso di opporsi alla sanzione. Non hanno avuto però molto successo: durante l’udienza con il Consiglio comunale di Schöftland è stato deciso che la punizione ci doveva essere e che quindi la multa andava pagata. Zolliger però non si è arreso e va avanti. «Abbiamo inoltrato la denuncia alla prossima istanza e speriamo che l’11 gennaio, di fronte al Tribunale distrettuale di Kulm, ci venga data ragione e ci venga tolta la multa».
Zolliger chiede in sostanza l’annullamento della multa, un risarcimento per i danni morali di 200 franchi e la concessione da parte del Comune di Schöftland di poter rappresentare per due ore il suo “Nudeland” sullo stesso prato in cui fu interrotto.