La realtà dei fatti dimostra che chi ha questi contratti spesso ha lo stesso carico di lavoro di chi è al 100%. Gli esperti parlano di una «problema concreto»
ZURIGO - Lavorare all'80% per avere più tempo libero e meno stress non sembra essere sempre una buona idea. Almeno secondo l'esperto Michel Ganouchi. In un post sul blog di HR Today scrive: «Chi è all'80% guadagna meno, viene spremuto come se il suo carico di lavoro sia al 100%, ma in quattro invece di cinque giorni a settimana». Il consiglio dell'esperto rivolto a chi vuole ridursi l'orario di lavoro del 20%? «Non farlo!».
Recruma, specialista marketing delle risorse umane, arriva addirittura a dire che i datori di lavoro stanno approfittando di questi orari ridotti. La riduzione salariale del 20 percento è, per così dire, il prezzo che i dipendenti devono pagare per essere in grado di esercitare una specifica attività in quattro giorni e mantenere il proprio lavoro.
Paura di perdere il posto - L'esperto di diritto del lavoro Roger Rudolph conosce questo «problema concreto». I dipendenti - in particolare i dirigenti - sono spesso grati all'azienda di questo giorno lavorativo in meno e quindi accettano che il carico lavorativo resti identico.
Inoltre, alcuni dipendenti temono di perdere il lavoro se dovessero lamentarsi per una mole di lavoro eccessiva rispetto alla percentuale lavorativa. Rudolph consiglia quindi di definire chiaramente i compiti con il proprio datore.
«Deve essere giusto per entrambe le parti» - Swisscom, ad esempio, impiega l'11% degli uomini e il 45% delle donne part-time. I dipendenti che lavorano all'80% devono chiarire il loro ruolo parlandone con il supervisore, afferma la portavoce Sabrina Hubacher.
A Coop, circa il 10% degli impiegati lavora all'80%. Affinché i dipendenti possano rinunciare a parte delle loro attività riducendo il carico di lavoro, quel 20% deve essere riassegnato ad un'altra posizione nel team. Inoltre, la riduzione del carico di lavoro di solito impone anche un cambio di compiti, come spiega il portavoce Andrea Bergmann. «Questo garantisce che l'orario e il volume di lavoro siano realmente all'80%».