Continua il calvario dei dipendenti della catena di negozi. Nel frattempo l'azienda risponde all'appello fatto dalla Federazione romanda dei consumatori
LOSANNA - Diversi impiegati della catena di negozi OVS hanno reagito dopo l’articolo che raccoglieva le testimonianze dei clienti che si sono visti rifiutare l’utilizzo dei loro buoni acquisto (vedi articolo correlato). Pur comprendo il disappunto e l'esasperazione dei clienti, hanno voluto testimoniare anonimamente le difficoltà alle quali devono far fronte dopo l’annuncio del probabile fallimento. Testimonianze raccolte da “20 minutes”.
Incertezza - Parte del personale, pagato a ore, non ha al momento ricevuto lo stipendio della seconda metà del mese di maggio, che avrebbe dovuto essere versato questo martedì. «Telefoniamo ogni giorno, ma ci dicono che non sanno quando ci pagheranno», racconta inquieta un’impiegata ausiliaria. I dipendenti fissi hanno invece ricevuto l’intero stipendio del mese scorso.
Non solo incertezza sui salari, ma anche sulla data del loro potenziale licenziamento. Ogni giorno, la paura di un annuncio da parte dell’azienda pesa come un macigno sulla testa dei dipendenti. «È come una bomba ad orologeria», riassume una di loro. Insomma, i clienti si lamentano di non poter usare i loro buoni, ma i dipendenti se la passano decisamente peggio.
I capi non vengono sostituiti - E come se non bastasse, ogni giorno sono confrontati con i mugugni dei clienti. Un’impiegata di una succursale vodese ha raccontato che la polizia è addirittura dovuta intervenire per regolare un alterco. Un cliente che voleva cambiare la taglia di un vestito ha cercato di impossessarsi del nuovo capo nonostante il rifiuto della commessa di procedere allo scambio. Alla fine, viste le disposizioni di OVS, la transazione non ha potuto aver luogo e il cliente è tornato a caso con lo stesso capo che voleva sostituire.
Rifiuto di incassare i buoni, le spiegazioni - OVS ha risposto alla richiesta di spiegazioni inviata dalla Federazione romanda dei consumatori (FRC): «Sfortunatamente, a causa dei vincoli giuridici imposti dalla moratoria concordataria, non siamo autorizzati dalla legge a onorare i buoni regalo emessi prima che quest'ultima venisse concessa il 30 maggio», sostiene l'azienda, chi si dice amareggiata per la situazione attuale. I clienti sono invitati a non buttare nel cestino i loro beni. Tuttavia, in caso di bancarotta, le probabilità di ottenere il corrispettivo in denaro sembrano ridotte.