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In totale sono state effettuate 43 verifiche
BERNA - L'Ufficio delle perizie extragiudiziarie della Federazione dei medici svizzeri (FMH) ha rilevato 19 errori di diagnosi o di trattamento su un totale di 43 verifiche compiute l'anno scorso.
I due terzi dei casi concernono cure ospedaliere o una collaborazione tra ospedale e medico indipendente, mentre un terzo riguarda terapie effettuate presso studi privati, indica il rapporto annuale della FMH pubblicato oggi.
L'Ufficio delle perizie extragiudiziarie della FMH valuta situazioni in cui il paziente presume di aver subito notevoli danni alla propria salute in seguito ad un errore di diagnosi o di trattamento commesso dal suo medico. Interviene anche quando non è stato trovato nessun accordo con l'assicuratore del medico o dell'ospedale.
Quando viene riconosciuto l'errore, l'Ufficio deve poi determinare se questo è all'origine del danno alla salute lamentato dal paziente. Quest'ultimo ha diritto ad un indennizzo solo se viene stabilito il legame di causalità.
Tale situazione è risultata verosimile nel 35% dei dossier riguardanti gli errori. Negli altri casi non c'era nesso di causalità o era ritenuto solamente possibile. La percentuale di errori riconosciuti ammonta al 44,2% nel 2014, contro il 38% nel 2013. La FMH sottolinea che da una parte la percentuale si è stabilizzata in questi ultimi anni e dall'altra che il divario tra gli errori ammessi e quelli negati si è ridotto.
Queste cifre riflettono unicamente l'attività dell'Ufficio delle perizie extragiudiziarie della FMH e sono poco rappresentative della situazione in materia di responsabilità civile negli ospedali e presso i medici in Svizzera. Vengono infatti effettuate numerose valutazioni private e un grande ospedale cantonale non universitario è confrontato da solo a circa venti-trenta rimproveri di violazione del dovere di diligenza all'anno.
L'Ufficio è stato creato nel 1982. Dal 2009 al 2013 ha effettuato in media 74 perizie all'anno. La diminuzione registrata l'anno scorso non è legata a una riduzione dei casi ma a diversi fattori, come fluttuazioni del personale e la complessità degli episodi. A metà gennaio di quest'anno erano 161 i casi pendenti.
