
GENOVA - Quindicesimo risultato utile per la Juventus la quale, non senza fatica, nel terzo anticipo della 29esima giornata di Serie A ha battuto 3-1 la Sampdoria. Con la testa alla Champions League (mercoledì è in programma l’ottavo di ritorno contro il Villarreal), a Genova i bianconeri hanno tentato di risparmiare le energie. E di essere efficaci. Pur costruendo poco e tirando ancora meno, sono stati in grado di chiudere il primo tempo sul 2-0 per effetto dell’autorete di Yoshida e del rigore di Morata. Nella ripresa hanno tentato di gestire, facendo possesso palla. Non sono però stati perfetti e così i blucerchiati hanno avuto le loro occasioni per rientrare. Hanno fallito un rigore (con Candreva) e trovato il gol della speranza con una punizione di Sabiri (84’). Troppo tardi: negli ultimi minuti la Juve si è ulteriormente chiusa, piazzando poi con Morata il gol della tranquillità.
Nel pomeriggio si è assistito allo scatto salvezza dello Spezia che, reduce da quattro rovesci consecutivi, con Erlic e Manaj ha superato 2-0 il Cagliari tenendolo a 4 punti di distanza in classifica. Pari “inutile” invece tra Salernitana e Sassuolo. Il 2-2 finale (Bonazzoli, Scamacca, Traoré, Djuric) ha scontentato i campani, sempre ultimi, come anche gli emiliani, incapaci di avvicinare la “zona Europa”.
Quindicesimo risultato utile per la Juventus la quale, non senza fatica, nel terzo anticipo della 29esima giornata di Serie A ha battuto 3-1 la Sampdoria. Con la testa alla Champions League (mercoledì è in programma l’ottavo di ritorno contro il Villarreal), a Genova i bianconeri hanno tentato di risparmiare le energie. E di essere efficaci. Pur costruendo poco e tirando ancora meno, sono stati in grado di chiudere il primo tempo sul 2-0 per effetto dell’autorete di Yoshida e del rigore di Morata. Nella ripresa hanno tentato di gestire, facendo possesso palla. Non sono però stati perfetti e così i blucerchiati hanno avuto le loro occasioni per rientrare. Hanno fallito un rigore (con Candreva) e trovato il gol della speranza con una punizione di Sabiri (84’). Troppo tardi: negli ultimi minuti la Juve si è ulteriormente chiusa, piazzando poi con Morata il gol della tranquillità.