Cerca e trova immobili

FCLRenzetti: «A volte le cose migliori sono sotto al naso e non si vedono...»

24.06.16 - 11:15
Il presidente del Lugano ha così commentato l’ufficializzazione di Andrea Manzo a nuovo allenatore bianconero: «La poca esperienza? Non è un problema, si è creata un’alchimia unica»
Ti-Press
Renzetti: «A volte le cose migliori sono sotto al naso e non si vedono...»
Il presidente del Lugano ha così commentato l’ufficializzazione di Andrea Manzo a nuovo allenatore bianconero: «La poca esperienza? Non è un problema, si è creata un’alchimia unica»
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO - Nessun Vivarini, niente Tramezzani: il Lugano resta nelle mani di Andrea Manzo. La scelta che sembrava solo temporanea, si è rivelata quella che più ha entusiasmato il presidente Renzetti che ora, senza puntare su un nome altisonante per la panchina della sua squadra, può lavorare con più serenità sul mercato.

«Non sono sollevato dopo la decisione presa, ma semplicemente sono convinto che sia quella giusta - ha esordito il presidente del Lugano - Purtroppo il calcio va a una velocità doppia rispetto alla vita normale e a volte non si lascia lavorare le persone con serenità. Quando c’è una trattativa in ballo ci sono tante cose da analizzare, come per esempio il budget e le sensazioni; bisogna capire la situazione e prendere le decisioni… invece a volte sembra che bisogna fare le cose di nascosto come se si stesse facendo qualcosa di male...».

Andrea Manzo, nel breve volgere di qualche giorno, è riuscito a creare un clima importante che ha convinto e coinvolto tutti: Renzetti ne è rimasto piacevolmente sorpreso. «Il nostro allenatore, così come tutto il suo staff che risponde ai nomi del dottor Townsend e di Luca Redaelli, si sta comportando alla grande. Tutti sono più responsabili, sentono questa missione come una sfida e credono in quello che fanno. Non ho il minimo rammarico di non aver portato a Cornaredo nè Vivarini nè Tramezzani: a volte le cose che hai sotto al naso non le vedi. I tempi stretti questa volta ci hanno aiutato e sono davvero contento!», ha continuato il presidente.

L’unico dubbio che resta in merito alla figura di Andrea Manzo è quello relativo alla sua esperienza: a parte una breve apparizione sulla panchina del Parma, nel 2008 ovvero durante l’anno della retrocessione degli emiliani dalla Serie A alla B, il nuovo tecnico del Lugano non si è mai rapportato col calcio “dei grandi”. Ma Renzetti non si fa problemi: «Nello sport moderno non conta così tanto, sono diversi gli allenatori che sono saliti all’onore della cronaca arrivando dal nulla: la Bundesliga è ricca di questi esempi. Ciò che conta è il gruppo e anche all’Europeo lo abbiamo visto: guardate l’Islanda o l’Albania! L’importante è conoscersi, essere coesi e puntare tutti a un solo obiettivo».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

bobà 7 anni fa su tio
.... quello che aveva portato finalmente il Lugano in A, ... ... e l'ha mandato via, senza nemmeno dirgli grazie!

bobà 7 anni fa su tio
Risposta a cinquequattronovantanove
Livio ha fatto quella dichiarazione dopo che Renzetti gli aveva detto che non sarebbe rimasto a Lugano. Ed ha fatto BENE! Inoltre, val di più uno che dice quel che pensa che tutti quei lacché che alla fine non hanno mai portato il Lugano in A!

cinquequattronovantanove 7 anni fa su tio
Risposta a bobà
Ricordi male...sostanzialmente chiedeva un adeguamento del contratto e, se permetti, poteva farlo tranquillamente in un altro momento e soprattutto in un'altra sede.

SSG 7 anni fa su tio
Risposta a bobà
dopo Lugano dove è andato Bordoli e che risultati ha ottenuto?

tazmaniac 7 anni fa su tio
Risposta a SSG
a commentare Euro 2016 in televisione, anche lì con risultati piuttosto deludenti, non ne ha imbroccato un pronostico... ;o)

tazmaniac 7 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
non ha imbroccato ...

Bif 7 anni fa su tio
Complimenti Presidente, come vede anche un noto e conosciuto allenatore non è stato in grado di fare magie. Sono sicuro che uno più umile e che ha fatto le scale dal basso non può che andare in alto. Ora però non facciamo l'errore di dimenticare i nostri talenti che crescono nei nostri vivai. Sono altre persone che devono, nei giusti modi , valorizzate (e non solo a parole) Questa, a mio modo divedere, è la strada da percorrere per avere belle soddisfazioni.
NOTIZIE PIÙ LETTE