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TargetEbbene sì, YouTube sta frenando (e non poco) l’ascesa di TikTok

04.02.22 - 17:35
Non solo Instagram: anche la piattaforma video sfida l’app cinese con un nuovo modello di monetizzazione per creator
Pixabay / TymonOziemblewski
Ebbene sì, YouTube sta frenando (e non poco) l’ascesa di TikTok

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Non solo Instagram: anche la piattaforma video sfida l’app cinese con un nuovo modello di monetizzazione per creator

Credevate che l’ascesa di TikTok volesse essere fermata solo da Instagram, “spodestata” dal trono di app regina del mondo giovanile? Nel mondo dei social si sta svolgendo, invece, un’altra autentica partita a scacchi che vede protagonista la piattaforma cinese, quella con YouTube. L’influenza di TikTok è destinata ad aumentare ancora, anche nel 2022, ma è altrettanto vero che YouTube, anche grazie proprio agli stimoli che arrivano dai concorrenti, sta cementando la sua leadership nel segmento dei video online, soprattutto grazie al rinnovato programma di condivisione delle entrate con i creatori di video. Un segmento, questo, in cui il sempre più ampio coinvolgimento dei creator si sta rivelando una leva cruciale del processo di monetizzazione e di influenza della piattaforma proprietà di Alphabet - la holding che controlla anche il motore di ricerca Google -, che vale un fiume di miliardi ripartiti, ogni anno, anche con chi realizza contenuti multimediali.

Incentivi e ricompense su YouTube: una calamita per i creator più bravi e seguiti

In cosa consiste il modello di YouTube? Si tratta di un percorso efficace e sostenibile di monetizzazione che nessun’altra piattaforma, almeno nel breve periodo, si pensa possa eguagliare. Un rapporto pubblicato recentemente da Alphabet lo certifica inequivocabilmente: nel 4° trimestre del 2021, YouTube ha generato 8,6 miliardi di dollari di entrate derivanti dalle ads su un fatturato annuo totale di 28,8 miliardi: un balzo del 26% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Ciò significa, dati alla mano, anche che i creatori di contenuti avrebbero incassato oltre 15 miliardi di dollari in tutto il 2021, cioè il 55% delle entrate pubblicitarie complessive. Volumi di denaro che possono rappresentare una leva fortemente persuasiva nello spostare l’impegno dei creator più bravi – e soprattutto seguiti - da TikTok verso il colosso video di Mountain View. La strategia è chiara: più incentivi, più opportunità, più ricompense per gli sforzi di chi produce video di successo.

La novità chiave: il programma YouTube Shorts

Per frenare l’ascesa di TikTok, YouTube, inoltre, ha puntato forte sul programma “Shorts”, il segmento dedicato ai video in formato breve (massimo 60 secondi). Sul tema, il CEO di Alphabet, Sundar Pichai, ha snocciolato in settimana dati estremamente significativi: «YouTube Shorts continua a far registrare un coinvolgimento significativo. Abbiamo appena raggiunto cinque trilioni di visualizzazioni totali, e abbiamo oltre quindici miliardi di visualizzazioni ogni giorno a livello globale. Questo sta aiutando la nostra comunità di creator a raggiungere un pubblico nuovo e più ampio. Infatti, più persone stanno creando contenuti su YouTube come mai prima d'ora. L'anno scorso, il numero di canali YouTube che hanno guadagnato almeno 10.000 dollari è aumentato di oltre il 40% rispetto all'anno precedente. E stiamo continuando a migliorare il supporto per gli artisti e i creatori».

TikTok e la pressione dei creator

Dati inequivocabili, all’interno di un perimetro, quello appunto dei video brevi, in cui TikTok ancora fatica a sbrogliare la matassa dei processi di monetizzazione a favore dei creator di video brevi. Già, perché gli shorts video hanno una durata troppo limitata per ospitare annunci mid-stream. Di conseguenza, il quadro rende più complessa l’attribuzione diretta delle entrate. Ecco perché TikTok ha avviato un percorso di esplorazione di alternative come le partnership di marca, ma restano le incognite sulla loro sostenibilità complessiva e quindi sulla capacità di trattenere i creator più popolari. Che ora iniziano a scalpitare e a chiedere una fetta più sostanziosa della torta delle entrate pubblicitarie.

La cosiddetta creatorship sta crescendo a ritmi vertiginosi, scuotendo in profondità alcuni tra i paradigmi che per molto tempo hanno contraddistinto il content marketing sul web. Già, perché sempre con maggiore incidenza i creator si rivelano abili narratori e leader assoluti delle rispettive comunità. Noi di Linkfloyd siamo sempre attenti a questa e altre nuove tendenze, ascoltando le evoluzioni della rete e catturando quelle che possono creare un impatto vincente sul business di aziende e professionisti.

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Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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