PROVA SU STRADADacia Duster – Ragazzo di campagna

ECONOMIE DI SCALA - L’ultimo decennio ci ha dimostrato più di qualsiasi altro che spendere poco per un’automobile non significa necessariamente dover comprare una cattiva automobile. Il segreto, che in realtà segreto non è, sta nelle economie di scala: sfruttare una piattaforma, un motore e dei componenti su un numero più ampio possibile di modelli così da dividere i costi di sviluppo, oppure usarli più tardi rispetto ad altri marchi così che i costi di sviluppo siano già stato ampiamente assorbiti. Certo, comprare un’auto che costa poco significa anche fare qualche rinuncia, sia questa nelle soluzioni concettuali oppure nella modernità di determinati componenti.

DOTAZIONE RICCA A PREZZO LOW COST - Con il recente restyling la Dacia Duster, forte di un grande successo (oltre 450'000 gli esemplari prodotti in tre anni), si è aggiornata al punto tale da poter trovare nella lista della dotazione o degli accessori a vero prezzo da saldo per esempio un navigatore con schermo da 7 pollici, sensori di parcheggio posteriori, sedili in pelle riscaldati, regolatore di velocità. Ci è mancato, giusto per fare i pignoli, l’accensione automatica dei fari e saremmo stati contenti. Normalmente quando si opta però per il motore più costoso (in questo caso l’1,5 dCi) abbinato all’allestimento più “lussuoso” e in più si aggiunge qualche optional, il prezzo solitamente diventa poco attrattivo come spesso accade con le vetture che proviamo. In Dacia, invece, un esemplare “con tutto” costa 24'330 franchi. Non male, davvero non male…

I MATERIALI? OK. MA L’ERGONOMIA… - Visto che di risparmio si parlava, iniziamo a toglierci qualche sassolino dalla scarpa indicando dove sono quei punti in cui, inevitabilmente, si nota che la dirigenza abbia detto: no, questo non ci serve. Per esempio nell’isolamento acustico del motore turbodiesel che invade parecchio l’abitacolo e non solo a freddo, temperatura d’esercizio che in ogni caso non ama particolarmente. A velocità costanti invece l’isolamento acustico compreso il rotolamento di pneumatici e fruscii del vento sono accettabili. Altro punto: il volante è regolabile solo in altezza. Questo si inserisce in un quadro ergonomico non particolarmente felice per via della conformazione migliorabile dei sedili nonché dell’ubicazione troppo in basso e troppo verticale dello schermo dell’infotainment che diventa di assai difficile letture e utilizzo. Quanto ai materiali utilizzati per l’abitacolo, che per molti potrebbero rappresentare il principale incubo, vi rassicuriamo sin da subito: sono economici si, ma robusti e ben assemblati. Alcuni dettagli costruttivi sono addirittura più curati che su alcune concorrenti più costose. L’abitabilità è discreta considerando i “pochi” metri a disposizione (4,32 per la precisione): dietro v’è molto spazio per la testa e un po’ meno per le gambe, mentre il baule si rivela molto ampio (475 litri, addirittura oltre 1'600 con i sedili posteriori abbassati) ma con una soglia un po’ troppo alta.

OTTIMA NEL FUORISTRADA - Ciò che possiamo assolutamente consigliarvi è la scelta del motore a gasolio da 1,5 litri con 110 cavalli di potenza, i cui rapporti corti – oltre a migliorare la percorrenza nel fuoristrada e a semplificare le partenze in salita a pieno carico – conferiscono alla Duster delle prestazioni vivaci. Durante le nostre prove il consumo si è assestato attorno ai 7,5 L/ 100 km, un valore accettabile. Questa motorizzazione è disponibile unicamente in abbinamento alla trazione integrale che, in ogni caso, per un’auto come questa sarebbe quasi un peccato non scegliere. Questo perché l’altezza da terra, gli ottimi angoli di attacco/dosso/uscita e l’efficace trazione a quattro ruote motrici ne fanno una fuori stradista abbastanza tosta, in ogni caso da non sottovalutare anche nei percorsi impegnativi. Nella guida di tutti i giorni si può, per ridurre i consumi, selezionare unicamente la trazione anteriore tramite una manopola. Su asfalto è invece gradevole da guidare (lo sterzo ha un bel carico) e globalmente neutra, pur con un rollio molto marcato che fa intervenire fin troppo bruscamente (e fin troppo presto) l’ESP non appena l’avantreno accenna al sottosterzo. D’altro canto nemmeno il beccheggio preoccupa visto che nelle frenate d’emergenza non abbiamo registrato movimenti anomali. Unicamente in autostrada, con forte vento laterale, inizia a soffrire un po’.

SINCERITÀ E CONCRETEZZA - Il pacchetto offerto dalla Duster funziona, e in particolare per chi è alla ricerca di buone prestazioni nel fuoristrada senza sborsare grandi capitali per un’automobile capace anche di destreggiarsi nella vita quotidiana, sarà ben servito dalla Duster. Si tratta di un’automobile alla quale dovete guardare negli occhi: ha un aspetto semplice ma concreto dal quale capite che non bada a i fronzoli, ha un aspetto rude e poco fighetto per rassicurarvi che quando c’è da giocare “sporco” non si tirerà indietro e che sarà capace di sopportare molto. Senza far si che voi, d’altro canto, dobbiate sopportare spese molto grandi.

SCHEDA TECNICA