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PROVA SU STRADANissan 370Z Nismo – L’ultimo samurai

12.11.13 - 01:10
Abbinare l’acronimo Nismo alla 370Z è il massimo per qualsiasi amante delle automobili sportive giapponesi - e non solo. Se dovesse essere un canto del cigno, vorremo potesse cantare per sempre.
Nissan
Nissan 370Z Nismo – L’ultimo samurai
Abbinare l’acronimo Nismo alla 370Z è il massimo per qualsiasi amante delle automobili sportive giapponesi - e non solo. Se dovesse essere un canto del cigno, vorremo potesse cantare per sempre.

L’EQUILIBRISTA - C’è sempre un brevissimo momento in cui, all’inizio di una derapata, ti chiedi: “riuscirò a tenerla?”. Me lo sono chiesto la prima volta in cui sono sceso in pista e continuo a chiedermelo tutt’ora, quasi spontaneamente, ogni qual volta il posteriore inizia a partire per la tangente – volutamente, beninteso. Nonostante tra i cordoli di pneumatici ne abbia già bruciati un bel po’ e nonostante il controsterzo per me rappresenti, tutto sommato, un compagno di allegre scorribande. Con la Nissan 370Z è però successo qualcosa di strano: era come se la fiducia nell’automobile fosse elevata a tal punto che, la prima volta in cui ho innescato un sovrasterzo con lei, sapessi già cosa avrebbe fatto e di conseguenza cosa avrei dovuto fare io. Sapevo che già la sua antenata, l’indimenticata 350Z, era una scuola del traverso mobile, ma non avrei mai creduto che un passo così accorciato (si parla pur sempre di 10 centimetri) le permettesse di essere altrettanto prevedibile. Ma quindi quale sarà la caratteristica fondamentale per far si che un’automobile resti perfettamente controllabile anche in una situazione di “instabilità”? La risposta è una parola sola: equilibrio. La parola che meglio di tutte altre definisce la 370Z. E che sottolinea il carattere della Nismo.

SOLO NUMERI? - La Nismo quindi non é una 370Z all’ennesima potenza. È un graffito dai contorni meglio definiti, un piatto maggiormente speziato, una bottiglia di rosso invecchiato qualche anno in più. Qualche ulteriore accento e qualche virgola spostata per darvi quella che secondo Nissan potrebbe essere una 370Z definitiva. Motivo per il quale dal V6 da 3,7 litri sono stati estrapolati unicamente quindici cavalli e cinque Newtonmetri in più. Pochi agli occhi di molti, sufficienti per limare un decimo di secondo nello scatto da 0 a 100 km/h. Perché il lavoro di Nismo si è concentrato su tanti piccoli dettagli. A cominciare da un assetto le cui molle sono state irrigidite del 14 percento all’anteriore mentre gli ammortizzatori del 23 percento all’anteriore e del 41 al posteriore, coadiuvato da una barra a duomi altrettanto rinforzata la quale sormonta il sei cilindri dalla testata rossa. Con i cerchi in lega leggera da 19 pollici firmati RAYS sono stati risparmiati 800 grammi ad ogni ruota dell’avantreno nonché 100 grammi per ogni ruota del retrotreno. Anche le vistose ma gradevoli appendici aerodinamiche svolgono una precisa funzione aerodinamica, oltre a farvi voltare almeno due volte dopo averla chiusa, prima di rientrare in casa. Per ammirare quella sua aria rarefatta, al crocevia tra un’automobile del passato e una illegalmente strappata da un circuito. Perché i numeri qua sopra possono sicuramente mostrarvi la via intrapresa dal reparto sportivo di Nissan, ma questa 370Z va spiegata con le sensazioni.

LA BUONA SINTONIA - Quando uscì nel 2009 non si poteva certo dire che si trattasse di “una delle tante”, ma quattro anni dopo mai avrei pensato che la Z potesse diventare “una delle ultime”. Una delle ultime sportive della vecchia scuola. E per “vecchia scuola” non intendo necessariamente un’automobile che incute timore, anzi. A rassicurare quando si guida la coupé nipponica ci pensa innanzitutto il volante in misto pelle/alcantara specifico dell’allestimento Nismo, il quale fa da tramite con uno sterzo che non va dato per disperso tra molti filtri. È li davanti a te, si occupa di far girare le ruote anteriori e ti dice cosa ne pensano gli pneumatici che li calzano. Comincia così, con un approccio che alle basse velocità era del “lei” per via di quel cofano voluminoso e della imponente, la quale sembra ridimensionarsi man mano che a crescere è l’andatura e quindi ti porta quasi naturalmente a darle del “tu” dopo nemmeno troppi chilometri. Infili l’anteriore e il posteriore segue, senza mai scomporsi. Stabile e facile, senza pretendere però gli straordinari nei bruschi cambi di direzione: non perché la “Zeta” non sopporti i trasferimenti di carico, ma semplicemente perché quello non è il suo ritmo. Le lunghe curve veloci da terza lungo le quali far prendere giri al sei cilindri: ecco per cosa è nata. Il bello in tutto ciò é che non importa quale rapporto sia innestato perché la notevole cilindrata riempie i bassi regimi come nei bei tempi andati. E nonostante ciò non bisogna avere paura in curva: la linearità dell’erogazione, che comunque può e vuole raggiungere regimi elevati, non scompone mai il telaio né chiede gli straordinari al retrotreno. Gli pneumatici ulteriormente allargati sono maestri nel trovare una trazione quasi innaturalmente anche sul bagnato, e laddove il posteriore di una BMW Serie 4 o di una Hyundai Genesis presenta all’improvviso il conto di una perdita di aderenza, la 370Z avvisa con largo anticipo mandando una notifica al vostro fondoschiena. Davvero non ricordo di aver guidato un’automobile a trazione posteriore che fosse così intuitiva nel suo controllo.

PENSARE AL FUTURO - Malgrado le sensazioni positive che mi ha trasmesso e la perfetta sintonia che sono riuscito sin da subito a instaurare con lei, alla fine della prova ho dovuto confessare a me stesso che non è riuscita a lasciarmi a bocca aperta, a colpirmi per qualche sua spiccata caratteristica. Ed è proprio questo, purtroppo, il rischio più grande di un’automobile come la 370Z: quello di cadere nell’oblio. Perché a conti fatti non sa essere veloce ed efficace quanto una Cayman S né a stupire come la ben più umile Golf VII GTI Performance. L’ammirazione nei confronti di questa Nismo è ragionato, nasce col tempo, chilometro dopo chilometro. Questo perché ha un grosso motore aspirato, un buon cambio manuale, la trazione posteriore con un bel differenziale autobloccante. Di conseguenza si comporta come un’auto dovrebbe comportarsi ed è proprio come un’auto dovrebbe essere, ovvero: autentica, equilibrata, sincera, prevedibile. È quella tipica automobile che oggi si rischia ingiustamente di snobbare ma che tra una decina d’anni, riguardandola nelle fotografie o incrociandola per strada, diremo: “Che bei tempi, quelli in cui ancora si costruivano automobili del genere…”.

 

SCHEDA TECNICA

ModelloNissan 370Z
VersioneNismo
Motore6 cilindri a V, benzina, aspirato
Cilindrata3'696 cc
Potenza344 cv @ 7'000 giri/min.
Coppia371 Nm @ 5'200 giri/min.
TrasmissioneCambio manuale a 6 rapporti, trazione posteriore
Massa a vuoto1'540 Kg
Accelerazione 0-100 km/h5,2 secondi (dichiarato)
Velocità massima250 km/h (autolimitata)
Consumo medio10,6 L/100 km (dichiarato)
Prezzo64'300 CHF
Prezzo esemplare provato64'300 CHF
  
Ci piaceUn'automobile vecchia scuola. Insostituibile.
Non ci piaceForse nessuno la sostituirà

 

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