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GERMANIAÈ iniziata l'operazione di polizia in Nordreno-Vestfalia

21.12.16 - 15:54
Sono impegnati circa 150 agenti armati e con giubbotti antiproiettile
È iniziata l'operazione di polizia in Nordreno-Vestfalia
Sono impegnati circa 150 agenti armati e con giubbotti antiproiettile

BERLINO - Nell'area di Emmerich sul Reno, in Nordreno-Vestfalia, è iniziata l'operazione della polizia che era stata preannunciata da ambienti della sicurezza, nella quale sono impegnati circa 150 agenti armati e con giubbotti antiproiettile. Lo riferisce il sito della Rheinische Post.

Il quotidiano aggiunge che non è noto il luogo preciso in cui si sta svolgendo l'intervento ma che il centro di accoglienza nel quale il ricercato tunisino avrebbe vissuto è stato perquisito.

In una conferenza stampa, il ministro dell'interno del Land Ralf Jaeger ha detto che l'operazione «è in corso» ma «nessun dettaglio viene reso pubblico» per non pregiudicarne l'efficacia.

Tunisino fermato a luglio, poi liberato

Anis A., il tunisino ricercato per l'attacco al mercatino di Natale di Berlino, «era stato rinchiuso per due giorni nel carcere di Ravensburg» dopo che «il 30 luglio era stato fermato a Friedrichshafen per un controllo».

Lo riporta lo Spiegel online sottolineando che «due giorni dopo era stato però rilasciato».

Anis A. era stato indagato dalle autorità del Nordreno-Vestfalia per il sospetto di preparare un grave reato contro lo Stato. Lo ha detto il ministro dell'interno del Land, Ralf Jaeger, in una conferenza a Düsseldorf.

La polizia criminale del Nordreno-Vestfalia «aveva aperto un'indagine nei suoi confronti», ha aggiunto il ministro, aggiungendo poi che «le investigazioni erano state condotte dalle autorità a Berlino», dove dal febbraio 2016 Anis A. si tratteneva in prevalenza.

Secondo le informazioni in possesso di Jaeger, il tunisino «è stato successivamente solo di recente in Nordreno-Vestfalia» e sul suo conto «le autorità di sicurezza si sono scambiate le reciproche informazioni nel comune centro di difesa dal terrorismo l'ultima volta solo brevemente nel novembre 2016».

Oggi da Tunisi le carte per l'espulsione del tunisino - Sono arrivati solo oggi, dalla Tunisia, i documenti attesi e necessari per l'espulsione di Anis A. Lo ha detto il ministro dell'interno del Nordreno-Vestfalia Ralf Jaeger in una conferenza stampa, ricostruendo la sua vicenda ma sottolineando che «la partecipazione dell'uomo» all'attentato «è ancora incerta».

Il ministro ha aggiunto che «dallo scorso febbraio Anis A. si tratteneva prevalentemente a Berlino» e che «a giugno la sua richiesta d'asilo era stata respinta». L'espulsione non poteva però essere eseguita perché il giovane «non aveva documenti validi» e le autorità di Tunisi «hanno negato in un primo momento la sua nazionalità tunisina». Tra i motivi che possono rinviare un'espulsione c'è anche la mancanza di validi documenti.

Nella cabina del tir dell'attentato a Berlino era stato ritrovato il documento con le generalità di Anis A. che certificava il rinvio della sua espulsione e il suo status di "tollerato".

Killer in fuga, è caccia a un tunisino - La polizia tedesca e quelle dei principali paesi europei hanno lanciato una gigantesca caccia all'uomo per catturare il killer di mercatino di Natale di Berlino, che lunedì sera ha provocato almeno 12 morti e decine di feriti, al volante di un tir lanciato sulla folla, a due passi dalla Chiesa del Ricordo. Un attentato rivendicato dall'Isis.

Il ministro dell'interno tedesco. Thomas de Maizière, ha annunciato che è stato emesso un mandato di cattura per tutta l'area Schengen, nei confronti «di un nuovo sospettato, non necessariamente il colpevole», ma i dubbi sono pochi.

Secondo fonti di polizia, citate dalla stampa tedesca e britannica, si tratta di un giovane tunisino di 21 anni (24 secondo alcune fonti), Anis A. (Amri secondo alcuni quotidiani), i cui documenti sono stati ritrovati sul tir della morte. Se n'è impadronito dopo una colluttazione con l'autista polacco del mezzo, Lukasz Urban, 37 anni, morto da eroe tentando di neutralizzare, ma senza successo, il killer.

Anis, secondo la Süddeutsche Zeitung, era arrivato in Italia nel 2012 ed ha poi raggiunto la Germania nel 2015. È stato quindi «fermato dalla polizia ad agosto con un falso documento d'identità italiano a Friedrichshafen», località sul lago di Costanza, al confine con la Svizzera. In quel momento risultava registrato in un centro per richiedenti asilo a Emmerich sul Reno, nell'area di Kleve, al confine con l'Olanda, ma poi il domicilio era stato cancellato dalle autorità.

Il giovane, recentemente radicalizzato, avrebbe utilizzato «almeno 12 nomi falsi» tra cui anche «un nome egiziano», secondo la tv N24.

Insieme al suo collega tedesco Frank-Walter Steinmeier, il ministro degli esteri italiano Angelino Alfano si è recato sul luogo dell'attentato. «Ho voluto manifestare a nome del governo italiano la nostra fraterna amicizia e solidarietà a Steinmeier e a tutta la Germania: soffriamo e siamo addolorati insieme. La vostra sofferenza è quella degli uomini liberi». Secondo Alfano «in gioco c'è la libertà e il nostro modo di vivere. Vogliono creare la paura che ci ruba la libertà, bisogna battersi per difenderla: combattere contro il terrore è combattere per la libertà».

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