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STATI UNITIMateen pregava regolarmente in moschea. I nomi e i volti delle vittime

13.06.16 - 11:31
Secondo l'imam locale il killer di Orlando «non era mai sembrato un violento». Il padre: «Era un buon figlio». Nuova rivendicazione: «Era dell'Isis»
Stanley Almodovar III
Mateen pregava regolarmente in moschea. I nomi e i volti delle vittime
Secondo l'imam locale il killer di Orlando «non era mai sembrato un violento». Il padre: «Era un buon figlio». Nuova rivendicazione: «Era dell'Isis»

ORLANDO - Omar Mateen, il killer di Orlando, «pregava in moschea tre, quattro volte a settimana» e prendeva parte alle cerimonie serali, recentemente anche «con il figlio piccolo».

Lo afferma l'imam del luogo di culto, Syed Shafeeq Rahman, frequentato da Mateen, che ha visto per l'ultima volta il 29enne venerdì scorso.

Il killer di Orlando non era molto socievole: «Finita la preghiera se ne andava, non socializzava con nessuno. Non è mai sembrato un violento», aggiunge il religioso.

I nomi e i volti delle vittime - Nel frattempo stanno uscendo sui media i nomi e i volti di alcune delle vittime del 'Pulse'. La maggior parte dei morti ha poco più di 20 anni, e dai modi sembrano appartenere quasi tutti alla locale comunità ispanica.

Molte delle loro storie sono toccanti: Stanley Almodovar III, 23 anni, poco prima di perdere la vita nel locale notturno aveva postato un video nel quale cantava e scherzava con gli amici. Kimberly Morris, 37 anni, era a Orlando da poche settimane, e aveva trovato lavoro come buttafuori proprio al Pulse. Juan Ramon Guerrero, 22 anni, si trovava con il suo fidanzato, del quale ora non ci sono notizie. Il suo coetaneo Luis Vielma aveva lavorato in un parco divertimenti dedicato a Harry Potter. La 'mamma' del maghetto più famoso del mondo, J.K. Rowling, ha dedicato alla sua memoria un commovente messaggio su Twitter.

Luis Vielma worked on the Harry Potter ride at Universal. He was 22 years old. I can't stop crying. #Orlando pic.twitter.com/Nz2ZCWxNsS

— J.K. Rowling (@jk_rowling)

Il padre: «Era un buon figlio» - Il padre del killer, Saddiqui Mateen, ha dichiarato con un video su Facebook che Omar era «un bravo ed educato figlio». L'uomo, noto per essere un simpatizzante dei talebani nel suo natio Afghanistan, ha aggiunto che Omar non aveva nessun bisogno di compiere il massacro, in quanto «Dio stesso punirà gli omosessuali».

Nuova rivendicazione - È giunta nel frattempo una nuova rivendicazione dell'appartenenza di Omar Mateen allo Stato islamico. Questa volta giunge da al-Bayan, l'organo di propaganda ufficiale dell'Isis in lingua inglese, riferisce Site.

BREAKING: Islamic State radio calls Orlando mass shooter Omar Mateen "one of the soldiers of the caliphate in America."

— The Associated Press (@AP)

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