Anche l'Algeria ha votato contro la bozza del documento
NEW YORK - Russia e Cina hanno bloccato con il veto in Consiglio di Sicurezza Onu la risoluzione elaborata dagli Usa sulla tregua a Gaza che «determina l'imperativo di un cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti, consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale e alleviare la sofferenza umanitaria».
Il testo ha ottenuto 11 voti a favore, 3 voti contrari (l'Algeria oltre al veto di Russia e Cina), e un astenuto, la Guyana.
Scambio di condanne Mosca-Washington - Un fallimento che ha scatenato uno scambio di condanne tra Russia e Stati Uniti.
«Ci sono due ragioni profondamente ciniche dietro questo veto: primo Russia e Cina non vogliono condannare Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Inoltre semplicemente non vogliono vedere adottato un testo elaborato dagli Stati Uniti», ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield.
«Sappiamo benissimo che dietro tutta la retorica, Russia e Cina non fanno nulla di diplomatico per una pace duratura o per contribuire sinceramente agli sforzi umanitari», ha aggiunto.
«Supportare questo testo significa coprirsi di vergogna, non possiamo permettere al Consiglio di sicurezza di essere uno strumento di Washington per le sue politiche in Medio Oriente. E il testo americano dà a Israele la luce verde per un attacco a Rafah», ha invece sostenuto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia.
«Per sei mesi il Consiglio di sicurezza è stato incapace di chiedere un cessate il fuoco a Gaza a causa del ripetuto veto degli Usa, e ora dopo sei mesi con la Striscia praticamente spazzata via, gli Stati Uniti chiedono un cessate il fuoco».
Le ragioni di Pechino - «Il testo americano sul cessate il fuoco a Gaza è ambiguo e non è all'altezza delle aspettative della comunità internazionale», ha dal canto suo affermato l'ambasciatore cinese all'Onu Zhang Jun, che ha bloccato insieme alla Russia la bozza di risoluzione.
«Inoltre il testo è sbilanciato su molti altri aspetti, ad esempio il fatto di non esprimere una chiara opposizione del Consiglio di sicurezza a un attacco israeliano a Rafah manda un segnale sbagliato», ha aggiunto.
Prime Minister Benjamin Netanyahu:
— Prime Minister of Israel (@IsraeliPM) March 22, 2024
"I met with Secretary of State Blinken. I told him that I greatly appreciate the fact that for more than five months we have been standing together in the war against Hamas. pic.twitter.com/PO52mDKxfi
Israele andrà a Rafah in ogni caso - «Ho detto» al segretario di Stato statunitense Antony Blinken che «non c'è modo di sconfiggere Hamas senza andare a Rafah ed eliminare il resto dei battaglioni. E gli ho detto che spero che lo faremo con il sostegno degli Stati Uniti, ma se sarà necessario lo faremo da soli». Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu al termine dell'incontro con il ministro degli esteri degli Usa.
«Gli ho detto che apprezzo davvero il fatto che da più di cinque mesi combattiamo insieme contro Hamas. Gli ho anche detto che riconosciamo la necessità di sfollare la popolazione civile dalle zone di guerra e ovviamente di occuparci anche dei bisogni umanitari e stiamo lavorando a tal fine».