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Dal MondoREGIO INSUBRIA: Suora uccisa: l'hanno accoltellata 19 volte per uccidere la noia.

29.06.00 - 09:18
Clamorosa svolta ieri sera nelle indagini sul delitto avvenuto il 6 giugno a Chiavenna. Arrestate tre ragazzine minorenni. Una ha già in parte ammesso.
REGIO INSUBRIA: Suora uccisa: l'hanno accoltellata 19 volte per uccidere la noia.
Clamorosa svolta ieri sera nelle indagini sul delitto avvenuto il 6 giugno a Chiavenna. Arrestate tre ragazzine minorenni. Una ha già in parte ammesso.
CHIAVENNA. Suor Maria Laura Mainetti, la Madre Superiora dell’Istituto dell’Immacolata di Chiavenna uccisa la sera del 6 giugno scorso, è stata accoltellata per puro divertimento. 19 coltellate per togliere dalla noia tre ragazzine. Tutte minorenni e sulle quali ora grava la pesantissima accusa di omicidio volontario, forse premeditato. La svolta era nell’aria già da qualche giorno. Da quando, cioè, ad inizio settimana l’avvocato Michele Cervati di Colico, che segue le indagini per conto dei famigliari della religiosa, aveva chiesto il silenzio stampa promettendo importantissime nel giro di poco tempo. E quelle novità sono arrivate nel pomeriggio di ieri quando gli inquirenti hanno sottoposto per l’ennesima volta ad interrogatorio le tre giovani sospettate. L’interrogatorio è avvenuto in un luogo non troppo lontano da Chiavenna, ma sufficientemente tranquillo per passare quasi inosservato a i giornalisti. Non a tutti pero’. C’è chi, invece, ha notato quello strano movimento di auto, Magistrati e Carabinieri nella piccola caserma di Novate Mezzola. Legittimo è stato chiedersi che ci facessero li’ tutti assieme: il Procuratore Capo di Sondrio, Gianfranco Avella, i suoi sostituti Luisa Russo, Anna Ferrari e Michela Guidi, il Colonnello dei Carabinieri Luigi Verde. A loro si è poi aggiunto il Magistrato dei Minori di Milano, Maria Cristina Rota che già segue i due omicidi avvenuti nel Comasco (quello del bimbo albanese di Mariano Comense e quello di Albavilla). È bastata la sua presenza per annunciare la svolta. Una svolta che, pero’, proprio gli inquirenti non confermano, ma non smentiscono neppure. I Carabinieri di Sondrio ieri sera hanno diffuso un mero comunicato stampa in cui si legge che: “Si sta sviluppando una intensa e complessa operazione ad ampio ventaglio denominata “Raggio di Luce” atta a fare estrema chiarezza sul delitto. Le indagini – prosegue la nota – sono condotte dai Carabinieri al comando del Tenente Colonnello Luigi Verde, dal Procuratore Capo Gianfranco Avella della procura di Sondrio, dai Sostituiti Russo, Ferrari e Guidi, oltre che dal Magistrato del tribunale dei Minori, Maria Cristina Rota. Le indagini – conclude il documento – proseguono nel massimo riserbo”. Tutto qui. Ma come detto, gli inquirenti sarebbero già riusciti a individuare e ad assicurare alla Giustizia i presunti autori del delitto che ha sconvolto la tranquillità dell’intera Valchiavenna. I retroscena, come detto sono sconvolgenti. Una delle tre ragazzine avrebbe in parte ammesso le sue responsabilità. Come anticipava già ieri sera la nostra redazione, in stato di Fermo di Polizia Giudiziaria si troverebbe anche la ragazza dell’identikit, quella che avrebbe attirato in trappola Suor Maria Laura con la scusa della gravidanza a seguito di una violenza carnale. Suor Maria Laura conosceva bene quelle tre ragazzine che non appartengono a quel mondo di disperati e di emarginati a cui da subito si è pensato provenissero gli assassini della Madre Superiora. Agghiacciante il movente: uccisa senza motivo. Massacrata con 19 coltellate nel Parco delle “Marmitte dei Giganti” giusto per divertirsi un po’. Un omicidio contro la noia di tre ragazzine che appartengono a famiglie benestanti, o quantomeno non certo derelitte. Ieri è stata una giornata molto convulsa per gli inquirenti. Di buon mattino hanno cominciato ad esaminare attentamente tutti gli elementi raccolti in 22 giorni di febbrili ricerche. E già nella tarda mattina al Pool investigativo si era aggiunto il Magistrato dei Minori di Milano, arrivato in Valchiavenna con gli uomini del Reparto Operativo di Milano. Nel tardo pomeriggio la svolta: le tre ragazzine vengono accompagnate nella caserma di Novate Mezzola, a 15 chilometri da Chiavenna, e sottoposte ad uno stringente terzo grado. Una cede. Almeno in parte e si arrende a qualche timida ammissione. Le altre due, invece, avrebbero respinto ogni accusa ribadendo i loro alibi che pero’, sembrano, fare acqua da tutte le parti. Nella tarda serata la decisione: viene disposto nei confronti delle tre minorenni il Fermo di Polizia Giudiziaria con l’accusa di omicidio volontario, forse premeditato. Sin dai primi giorni gli investigatori erano sulle tracce delle presunte assassine grazie alla testimonianza di alcune persone che avevano notato aggirarsi nella zona del delitto un’auto sospetta con a bordo 3 ragazzine e un uomo alla guida. Le stesse che erano state notate camminare tranquillamente assieme a Suor Maria Laura la mattina precedente all’assassinio, mentre percorrevano via Poiatengo. La strada sterrata che porta al parco delle “Marmitte dei Giganti”, dove la religiosa è stata uccisa qualche ora piu’ tardi. Una testimonianza che ha portato ad una conclusione: Suor Maria Laura conosceva i suoi assassini e di loro si fidava ciecamente. Come non fidarsi di tre “pistoline” di età sui 16-17 anni di famiglie perbene, senza grossi problemi? Un altro importante elemento raccolto durante i primi sopralluoghi: la religiosa ha cercato disperatamente e in ogni modo di difendersi dalle sue assassine. Ne è prova una ciocca di capelli che il Medico Legale trovo’ nel corso dell’esame autoptico. Capelli lunghi. Una delle tre minorenni su cui pesa ora l’accusa di omicidio volontario prima del delitto aveva i capelli lunghi. Una delle tre indagate è quella che ripetutamente aveva telefonato alla Madre Superiora. La stessa che il giorno prima del delitto aveva telefonato all’ossessione in Convento per chiedere di parlare con Suor Maria Laura. La stessa che aveva raccontato la balla della gravidanza.
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