Con la crisi energetica cresce il bisogno di impianti fotovoltaici e pompe di calor.
È quanto emerge dal «Barometro della clientela sulle energie rinnovabili del 2022». Anche la richiesta di auto elettriche registra un aumento, nonostante in molti preferiscano aspettare prima di compiere certi investimenti.
Può l’aumento di auto elettriche essere causa di paura e risentimento? La risposta è affermativa, stando ai risultati del 12° «Barometro della clientela sulle energie rinnovabili» dell’Università di San Gallo. Secondo il sondaggio che dal 2011 intervista ogni anno un campione di popolazione svizzera, l’11 percento dei partecipanti prova timore nei confronti della mobilità elettrica. Il 12 percento, invece, accoglie questa evoluzione con risentimento.
La paura è dovuta ai crescenti costi energetici, al futuro incerto dell’approvvigionamento elettrico e alle preoccupazioni che ne derivano.
L’insoddisfazione generale rispetto ai veicoli elettrici e ad altri aspetti della transizione energetica sono invece le ragioni addotte dal secondo gruppo.
Il desiderio di una svolta energetica più rapida
Queste due categorie, però, rappresentano la minoranza. Secondo il Barometro, la transizione energetica sta guadagnando consensi tra la popolazione svizzera. Il 63 percento degli intervistati vorrebbe infatti che accelerasse: la tutela del clima è il motivo menzionato più spesso a sostegno degli investimenti in impianti fotovoltaici, pompe di calore e auto elettriche. Anche la guerra in Ucraina, però, ha gettato luce sul crescente bisogno di indipendenza in termini di importazioni di fonti di energia.
In questo contesto, l’energia solare è vista come la soluzione migliore: il 49 percento installerebbe prima di tutto un impianto fotovoltaico, mentre il 45 percento preferirebbe cominciare con una pompa di calore. Le auto elettriche e i sistemi di accumulo di elettricità si aggiudicano il terzo e il quarto posto rispettivamente.
Il sondaggio segnala inoltre l’aumento degli «Early Electrifiers», ossia i proprietari di immobili interessati a una combinazione di diverse tecnologie energetiche. La maggior parte di questa categoria è estremamente soddisfatta e raccomanderebbe le tecnologie ad amici e colleghi.
Sempre più persone a favore delle centrali eoliche
Le auto ibride plug-in e le auto elettriche seguono una tendenza inversa, con le prime a rivelarsi sempre meno attraenti. Il 74 percento dei proprietari di auto elettriche dispone anche di una colonnina di ricarica a casa. L’acquisto di questo genere di veicolo, tuttavia, viene spesso rimandato per poter investire prima nel fotovoltaico.
Nel frattempo, sale il numero di persone a favore dell’installazione di impianti eolici: l’80 percento degli intervistati ha dichiarato che acconsentirebbe all’ipotetica costruzione di una centrale eolica nei pressi della propria abitazione. Il livello di accettazione non è mai stato così alto.
L’ostacolo dei costi elevati
Oltre il 75 percento dei partecipanti al sondaggio è inoltre favorevole a progetti più rapidi per le centrali idroelettriche ed eoliche, un maggiore supporto finanziario per le energie rinnovabili e incentivi per incrementare l’efficienza energetica negli edifici. La maggioranza (63 percento) ritiene che la svolta energetica proceda a un passo troppo lento in Svizzera, mentre per il 19 percento la velocità della transizione sarebbe eccessiva.
Nonostante il desiderio di contribuire attivamente alla svolta energetica, sono molti coloro che esitano a compiere i dovuti investimenti. Ciò è dovuto in particolare ai costi per l’acquisto di pompe di calore e auto elettriche, ritenuti troppo elevati. In tanti, inoltre, preferirebbero che le diverse tecnologie – impianti fotovoltaici, pompe di calore, auto elettriche – venissero accorpate e offerte da un unico fornitore.
Il Barometro della clientela sulle energie rinnovabili
Il Barometro della clientela ritrae ogni anno le preferenze della popolazione svizzera in merito alle questioni energetiche. Il primo sondaggio si è tenuto nel 2011 e includeva 1000 persone. Il Barometro è rappresentativo del Paese dal punto di vista di età, sesso, provenienza regionale, istruzione e posizione politica. Creato dall’Università di San Gallo (HSG), esso è sostenuto da Raiffeisen Svizzera, AMAG e dal programma SvizzeraEnergia dell’Ufficio federale dell’energia.